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Meno Europa all’orizzonte

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La direzione resterà pure francese ma forse guarderà meno a Francoforte

Una rosa di candidati per la successione di Dominique Strauss-Kahn alla direzione del Fondo Monetario Internazionale. Il Vecchio Continente preme perché sia un europeo a prendere il posto del socialista francese. I Paesi emergenti, dal canto loro, chiedono qualcuno che li rappresenti a livello mondiale.
Al momento la scelta più plausibile per il dopo Strauss-Kahn sarebbe Christine Lagarde. Dietro di lei il turco Kemal Dervish, che i bookmaker danno per favorito. Pi staccati il ministro delle finanze di Singapore, il politico sudafricano Trevor Manue e Augustin Carstens, governatore della Banca del Messico.
“E’ importante che un europeo sia a capo dell’FMI” ribadisce però Robert Halver, analista della Baader Bank “perché al Fondo siano al corrente dei problemi della zona euro e non credo che un cinese o un americano siano disposti a risolvere i problemi, perché si trovano già ad affrontare i loro, di problemi. Noi abbiamo bisogno di un europeo come nuovo Capo dell’FMI”.
La Lagarde, 55 anni, avvocato ed esponente dell’UMP, il partito di Sarkozy, è l’attuale Ministro francese dell’Economia, dell’Industria e dell’Impiego. Appoggiata anche da Washington, potrebbe diventare le prima donna a guidare il Fondo, anche perché Stati Uniti, Canada ed Europa detengono il 55% dei voti.
E, a naso, il golpe è riuscito: una sarkozista doc dovrebbe essere più attratta da Londra che non da Francoforte e non dovrebbe impegnarsi troppo seriamente per la coesione euro.

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