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I videogiochi sono un universo in continua espansione e cercano di dare spazio a un pubblico sempre più vasto. Grazie ai progressi nel settore, le barriere fisiche sono diventate sottili anche per le persone con disabilità: in questo, sono stati importanti anche i nuovi dispositivi che hanno facilitato l’accessibilità, come Xbox Adaptive Controller e il nuovo PlayStation Access, capaci in alcuni casi persino di aiutare a ricucire i rapporti familiari.
È il caso di un giocatore britannico, che ha utilizzato la nuova periferica per PlayStation 5 per tornare a giocare con il padre, che anni fa è stato colpito da demenza. Il giocatore, che ha affidato la sua storia alla rivista britannica The Sun, ha raccontato come i videogiochi abbiano segnato passi importanti nella storia familiare.

“Il motivo per cui io e mia sorella siamo cresciuti come giocatori è stato mio padre, che ha scritto la sua tesi di laurea sull’ascesa di Space Invaders nelle sale giochi”, ha raccontato l’uomo. “Da fanatici di SEGA Mega Drive giocavamo a Sonic per ore, uno nei panni di Sonic e l’altro in quelli di Tails. Qualche tempo dopo, mio padre ammise che scendeva di nascosto al piano di sotto dopo averci messo a letto per continuare a giocare ancora a Sonic da solo, senza che noi lo distraessimo”.
La passione del genitore ha dovuto arrestarsi alla soglia dei cinquant’anni, quando gli è stata diagnosticata una demenza precoce. “Siamo fortunati che nostro padre possa ancora vivere in modo indipendente con l’aiuto di nostra madre, nonostante debba affidarsi a calendari e promemoria”, ha aggiunto il giocatore. Purtroppo, come nei casi più comuni di questa patologia, molte azioni quotidiane sono ormai precluse all’uomo, come giocare ai suoi amati videogame.

Quando l’uomo britannico ha avuto la possibilità di provare Access, il nuovo controller PlayStation studiato per l’accessibilità, ha pensato che tale occasione si sarebbe rivelata un’ottima opportunità per giocare di nuovo a Sonic con suo padre. “Ho scelto di giocare a Sonic con mio padre non solo perché è un gioco che conosce molto bene, ma anche perché si può giocare con un solo joystick e un solo pulsante”, ha confidato. “PlayStation Access ha molte opzioni di personalizzazione e pulsanti molto più grandi rispetto al controller standard. È possibile decidere come orientarlo e le opzioni di personalizzazione vengono illustrate non appena lo si configura”.

La configurazione ha richiesto ai due di superare qualche piccola difficoltà, ma dopo un po’ di tempo padre e figlio sono riusciti nel loro intento. “Fortunatamente ci sono stati offerti due controller, che possono essere assegnati allo stesso giocatore, il che significa che posso prendere il controllo in qualsiasi momento se le cose si fanno difficili”, ha raccontato l’uomo.

Sebbene il controller Access sia stato chiaramente sviluppato pensando alle persone con disabilità fisiche, c’è molto spazio per le persone con altri tipi di disabilità. “PlayStation Access ha permesso a mio padre di tornare a giocare a Sonic con me: per entrambi si tratta di un passatempo molto prezioso”, ha concluso il giocatore. “Nessun controller può coprire tutti i problemi di disabilità o accessibilità, ma la produzione di questo genere di periferiche è un altro passo nella giusta direzione”.

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