venerdì 19 Luglio 2024

Mistica della Rivoluzione Fascista

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altUna raccolta imperdibile degli scritti di Giani ad opera di Raido

La scuola di Mistica Fascista negli scritti di uno dei suoi principali animatori, Niccolò Giani.
Per lui, giustamente, ogni credo politico corrisponde ad una mistica. Quella liberale è individualista, egocentrica e dissolutoria dell’idea di Stato; la democratica è utilitaristica, meccanicistica, anti-spirituale; la comunista, partita dall’uguaglianza, arriva all’uomo standard che lavora, mangia, beve, dorme, non pensa.
Non esiste, quindi, un’alternativa che non corrisponda radicalmente ad una diversità rispetto alle mistiche incombenti (di cui quella globale, oggi in voga, è la summa). Ed è per questo che del Fascismo, ci dice la Scuola, vanno approfondite soprattutto le radici radiose e celesti.

Così.

“Due soluzioni, egualmente pericolose, incombono oggi sul mondo: anrachia e reazione. Un rimedio solo v’è oggi nel mondo, che dieci anni di storia hanno collaudato in pieno: il Fascismo. E’ la luce nuova che, senza ripetere il passato, ha gettato un ponte fra questo e l’avvenire”.

“Il Fascismo, forte di una esperienza sociale e politica, più che bimillenaria, afferma invece una nuova verità: l’individuo non può essere il fine della società, ma deve esserne il mezzo. Al di sopra di lui c’è una verità più grande che lo compendia, quella della specie che dal passato, attraverso lui, si protende nel futuro. L’individuo muore ma la Patria vive eterna nei secoli. A questa verità l’individuo deve inchinarsi, a questa realtà deve subordinarsi, diventarne mezzo”.

“Il dovere è la legge della vita, perché la vita è missione (…) Senza una fede la vita non merita di essere vissuta (…) Nella vita si cammina solo con la ferrea volontà che piega qualche volta anche il destino (…) Obbedienza è scuola di vita e di comando (…) La vita è bella perchè è lotta gagliarda e leale (…) Vivere pericolosamente. (…) Giovinezza, più che fisica, spirituale, cioè slancio, spregiudicatezza, ardimento, idealismo (…) Lo stile è l’uomo (…) Il Fascismo riporta lo stile nella vita del popolo, cioè una linea di condotta: cioè il colore, la forza, il pittoresco, l’inaspettato, il mistico, insomma tutto quello che conta”

Ecco solo alcune citazioni degli scritti di Giani raccolti dai giovani della Comunità Raido e andati in stampa per le edizioni Il Cinabro con il contributo di un paio di saggi, l’uno di Maurizio Rossi e, l’altro, quello di Luca Lionello Rimbotti,  a dir poco eccellente come ogni suo pezzo.
Presente anche l’introduzione a Giani, il suo Ricordo, ad opera di Fernando Mezzasoma.
Un libro da non mancare (254 pagine, 15 euro)

In ricordo di Niccolò Giani caduto con eroismo inaudito sul fronte greco il 14 marzo 1941, settant’anni fa,  dove, da coerente alfiere della Scuola di Mistica si era recato volontario ed era andato all’assalto di postazioni dell’artiglieria nemica. In prima linea, dunque, dove, come altri  giovanissimi eroi della Scuola di Mistica quali Berto Ricci e Guido Pallotta e, più tardi, Ferdinando Mezzasoma, dimostrò l’interezza, la sincerità e la trascendenza eroica di una vera fede.
Che va alimentata, iniziando proprio a riappropriarsi dei fondamentali ai quali si pensa un po’ troppo poco. Un’ottima occasione per ripartire di qui.
 

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