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Nasser e Suez

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26 luglio 1956

Il leader egiziano Nasser, dopo aver disciolto l’organizzazione sovversiva dei Fratelli Musulmani, nazionalizza il Canale di Suez.
Francia, Inghilterra e Israele interverranno militarmente ma l’uomo forte del Cairo riuscirà a vincere politicamente la tenzone perché questa si trasformerà in uno scontro d’interessi tra le tre potenze e le due superpotenze, Usa e Urss.
L’Italia che gode di rapporti privilegiati con l’Egitto, grazie soprattutto all’operato dell’ex ambasciatore Filippo Anfuso, al momento deputato missino, coglie l’occasione per rilanciarsi diplomaticamente, energeticamente e politicamente nel Mediterraneo.
Le tre potenze, Inghilterra, Francia e Israele, per questo le faranno a lungo la guerra sporca mediante atti terroristici per i quali utilizzeranno mafiosi e guerriglieri rossi la cui copertura sarà assicurata anche dall’avvento della Commissione Trilaterale e le cui protezioni non si limiteranno alle tre potenze rivali dell’Italia ma anche al blocco sovietico e all’intellighenzia della Cia.
L’atto di fierezza di Nasser resta uno dei punti chiave della storia dei popoli liberi in lotta contro l’imperialismo banditesco che da Yalta in poi non sembra avere ostacoli sul suo cammino.

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