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I mafiosi Thai a sostegno dei narcoboss birmani minacciano la sopravvivenza Karen

 

La già difficile situazione dell’Esercitodi Liberazione Nazionale Karen rischia di precipitare se la polizia tailandese terrà fede alla promessa annunciata ieri dal suo vice capo, il Generale Palawong, durante una conferenza stampa a Mae Sot.

“Il nostro Governo non ha alcuna intenzione di sostenere i gruppi impegnati nella guerra in Birmania – ha detto l’ufficiale -.e prenderemo drastiche misure contro chiunque cerchi di fornire armi a queste organizzazioni.”.

La scelta di fare l’annuncio nella cittadina di frontiera, non è casuale. Mae Sot da moltissimi anni ospita le retrovie del movimento autonomista Karen, ed è uno dei punti chiave del passaggio di armi e rifornimenti per la resistenza che combatte contro la giunta birmana al di là del confine, a qualche chilometro di distanza dal centro della cittadina.

Una fonte vicina all’Unione Nazionale Karen sostiene che non soltanto le armi saranno oggetto dei controlli della polizia: anche il cibo e i farmaci destinati alle comunità che vivono sotto la protezione dei guerriglieri in territorio birmano subiranno l’inasprimento del blocco. Già 9 anni fa ci fu un cambio di rotta nella politica tailandese nei confronti del movimento di resistenza Karen, fino ad allora visto di buon occhio dal governo di Bangkok che lo considerava un utile cuscinetto tra la Thailandia e il tradizionale nemico, la Birmania. Nel 2002, dopo l’arrivo al governo del magnate Thaksin Shinawatra che intratteneva remunerativi rapporti di affari con la giunta militare di Rangoon, per i Karen è iniziato un periodo nero, costellato da arresti, perquisizioni, chiusura degli uffici e tentativi di blocco dei rifornimenti. Sarà un caso, ma da poche settimane la carica di Primo Ministro della Thailandia è andata alla sorella del politico/businessman, che nel 2006 aveva lasciato il Paese per trasferirsi in un esilio dorato a Dubai con gravi accuse di corruzione.

E puntualmente, arriva l’annuncio di un irrigidimento nei confronti della resistenza Karen.

Sicuramente sbagliando siamo portati a pensare che anche il nuovo governo tailandese abbia a cuore il business di famiglia. Ma ora, a differenza di qualche anno fa, gli affari con la Birmania (o Myanmar) creano meno imbarazzi sul piano dell..immagine internazionale. Le elezioni farsa del novembre 2010 sono state considerate una accettabile e positiva evoluzione anche dai governi europei, che hanno adottato una linea morbida nei confronti dell..esecutivo birmano, seguendo le indicazioni di uno dei principali investitori, la Germania.

Proprio ora che la resistenza organizzata dei differenti gruppi etnici stava ottenendo buoni risultati sul piano militare, la presa di posizione della Thailandia offre un considerevole assist agli affaristi di Rangoon, impegnati ad inviare truppe nelle aree orientali, dove uccisioni, deportazioni e stupri contro la popolazione civile continuano ad essere registrati senza turbare i sonni dei burocrati di Bruxelles.

Franco Nerozzi

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