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Smascherata un’altra bufala contro il governo siriano

 

Amina era Tom: l’attivista lesbica siriana che postava notizie e sensazioni dalla rivoluzione siriana, mettendo in rete anche una sua foto, in realtà era uno studioso quarantenne americano residente in Scozia che ora, in viaggio a Istanbul con tanto di moglie, ha confessato l’inganno. Amina Arraf non esiste, si chiama Tom MacMaster, originario della Georgia. E naturalmente non era stata rapita da due uomini come aveva raccontato. Però, ha scritto MacMaster, i fatti che ho raccontato sono tutti veri.

E’ l’altra faccia del web, quella nella quale è tutto virtuale, perfino l’identità dell’interlocutore. Di chi e di che fidarsi?

«In giro nel mondo – ha spiegato  Hillary Clinton – vediamo ogni giorno sempre più persone usare Internet, la telefonia mobile e le altre tecnologie, per dare più forza alla loro voce e alle loro proteste contro l’ingiustizia, e per realizzare le proprie speranze di libertà e democrazia. Siamo di fronte a un’opportunità storica per gli Stati Uniti di cambiare il suo concetto di aiuto. L’America è concentrata ad aiutare questa forma di dialogo delle persone tra di loro, delle loro comunità e dei loro governi con il resto del mondo» annunciando un piano di sostegno a una rete ombra da divulgare nei paesi in cerca di democrazia, con tanto di kit portatile del divulgatore di notizie. Di chi e di che fidarsi?

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