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Non c’è più religione all’West

E si difendono i rompiscatole

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Ma lei è tosta!

Pokémon GO si è rivelato croce e delizia degli ultimi tempi, facendo parlare di sé durante e dopo la pandemia. Sebbene abbia rappresentato un simpatico diversivo per i giocatori durante il lockdown, il gioco mobile non ha mai smesso di essere al centro di episodi non proprio divertenti. Nelle scorse ore, l’ex sindaca di una città della Pennsylvania (Stati Uniti) è stata condannata per aver sparato ad alcune persone che giocavano fuori da un banco alimentare.
La notte del 14 marzo 2022, la 52enne Ida Reams, ex sindaca della cittadina di Osceola Mills, ha chiamato il 911 in evidente stato di ebbrezza per lamentarsi di due persone sospette nella sua zona.
La donna ha dichiarato alla polizia di essere “stufa” di presunte molestie e ha urlato agli agenti di inviare subito qualcuno sul posto, aggiungendo che avrebbe altrimenti “ucciso” i due individui. La polizia avrebbe sentito due colpi di pistola prima che la chiamata si interrompesse.
In seguito alla prima chiamata, ne sarebbe arrivata una seconda sempre al 911 da parte di uno dei due presunti giocatori. L’uomo ha spiegato che lui e il suo amico stavano giocando a Pokémon GO nella zona quando la donna, chiaramente ubriaca, ha urlato contro di loro. Quando se ne sono andati, pare che l’ex sindaca li abbia seguiti in auto fino a “metterli con le spalle al muro” nel parcheggio di un banco alimentare. La polizia è arrivata poco dopo e ha provveduto ad arrestare la donna.
Secondo i testimoni, Reams avrebbe sparato almeno cinque colpi di revolver, per poi essere accusata di aggressione aggravata, minacce terroristiche e guida in stato di ebbrezza. La donna è stata quindi condannata la scorsa settimana a un anno di carcere e 18 mesi di libertà vigilata grazie a un patteggiamento. Il caso è stato complicato dal fatto che le due vittime non si sono presentate in tribunale e che Reams ha dichiarato di avere contratto il cancro, a causa del quale desidera scontare la pena ai domiciliari per un accesso ottimale alle terapie necessarie. A gennaio la donna si presenterà in carcere per mostrare la documentazione medica, che potrebbe determinare il luogo e la gravità della pena da scontare.

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