Per i contenziosi con le banche s’inventano gli arbitri
Risolvere in tempi brevi, e con un arbitro imparziale, la controversia con la propria banca su un costo o sul mutuo, o sulla carta di credito. Da ieri 15 ottobre gli italiani potranno rivolgersi, se la banca non ha risposto oppure ha risposto in maniera non soddisfacente, all’Arbitro bancario finanziario, il nuovo organismo indipendente fortemente voluto dalla Banca d’Italia e che sostituisce l’Ombusdam bancario, attivo solo per le dispute sugli investimenti di competenza Consob. Il limite, considerato che il servizio si rivolge a famiglie e piccole imprese, e’ fissato a 100.000 euro se il cliente chiede una somma di denaro, mentre se si vuole ottenere l’accertamento di un diritto, come la mancata cancellazione di un’ipoteca dopo aver estinto un mutuo, il tetto non esiste. Brevi i tempi, fissati per l’intera procedura a un massimo di 165 giorni compresa la pronuncia del collegio giudicante (ne sono costituiti tre a Milano, Roma e Napoli) formato da personalità indipendenti scelte dalla Banca d’Italia, le associazioni degli intermediari e dei consumatori o imprese. La banca o la società finanziaria saranno obbligate ad aderire e a rispettare la decisione del collegio entro 30 giorni, pena la pubblicazione sui giornali con conseguente danno reputazionale.