sabato 20 Luglio 2024

Obama is prebombing

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Annuncio del boss ai servizi: mi raccomando ragazzi, il prossimo 11 settembre dev’essere nucleare

Barack Obama considera il terrorismo nucleare “la minaccia più immediata e estrema alla
sicurezza globale”. MA nell’eventualità che un ordigno nucleare o una cosiddetta “bomba sporca” o radiologica esplodesse negli Stati Uniti non ci sarebbero gli uomini e i mezzi per risalire all’origine dell’uranio impiegato. E’ quanto rivela un rapporto riservato del Gao (la Corte dei Conti Usa). Il problema è che per capire chi ha attaccato l’America è indispensabile nel ‘Day After’ stabilire con precisione l’origine del materiale fissile impiegato. L’uranio o il plutonio non sono tutti uguali. Al loro interno sono presenti tracce di componenti minori o impurità che come delle impronte digitali consentono di ‘rintracciare’ da quale Paese o arsenale proviene l’uranio. La situazione non migliora a livello internazionale: i database internazionali che catalogano il materiale nucleare in tutto il mondo “sono insufficienti”, spiega Richard Hoskins dell’Agenzia Internazionale per
l’Energia Atomica (Aiea). Dal suo ufficio di Vienna Hoskins ha una visione di insieme sul traffico di materiale nucleare e riferisce che dal 1995 ha avuto notizia di 1.646 casi di furti
o perdite di carichi di uranio, inclusi 18 episodi in cui il materiale coinvolto è stato direttamente plutonio.

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