Nell’epoca della crisi, dell’attesa della manna e della vincita alla lotteria, ci si affida pure al gatto e alla volpe.
Pordenone, 14 nov. – (Adnkronos) – Si presentava come agente di una primaria istituzione finanziaria svizzera e prometteva rendimenti stratosferici, a fronte di un’assoluta riservatezza degli investimenti da effettuare oltre confine: con tali presupposti giustificava il mancato rilascio di qualunque documentazione a fronte delle somme raccolte. Cosi’ un 43enne della provincia di Venezia, avvalendosi della collaborazione di altre due persone, la cui posizione e’ al vaglio della Procura, ha indotto decine di persone residenti nelle province di Pordenone e Treviso a consegnargli i propri risparmi per la considerevole somma complessiva di oltre 500.000 euro.
Le somme raccolte dal truffatore non solo non hanno fruttato i rendimenti promessi, ma non sono mai state restituite: il denaro in parte e’ stato ‘investito’ nell’acquisto di auto di grossa cilindrata e in parte si e’ ‘volatilizzato’. A conclusione delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Pordenone sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, sono state ravvisate le ipotesi di reato di truffa aggravata e abusiva raccolta del risparmio e poste sotto sequestro le autovetture, del valore complessivo di 130.000 euro, costituenti l’impiego dei proventi del reato.
Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno inoltre raccolto le testimonianze e le querele di decine di persone dalle quali e’ emersa un’innumerevole serie di episodi di minore entita’ di truffa e insolvenza fraudolenta, nei quali l’indagato, presentandosi di volta in volta come avvocato, medico, produttore musicale si e’ fatto consegnare piu’ modeste somme di denaro promettendo la soluzione di vertenze assicurative, il reperimento di finanziamenti, la produzione di dischi pop. Ulteriori condotte segnalate all’Autorita’ Giudiziaria riguardano il mancato saldo di conti per migliaia di euro presso strutture alberghiere ed autonoleggi.
