Home Tempi Moderni Oltre questa nemmeno la fantasia più perversa

Oltre questa nemmeno la fantasia più perversa

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Un inno contro i razzismi, una sfida ai populismi. Davanti al tempio di Nettuno, di notte, il direttore del Parco archeologico di Paestum, l’archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel, in versione pianista, e il violoncellista Aurelio Bertucci affidano alla versione ritmata yiddish di “Bella Ciao” l’ideale chiusura del concerto che fa “suonare l’architettura”. Questa volta con note che evocano uguaglianza, accoglienza, apertura all’altro. Anche questo può ricordare oggi l’architettura greca nata sul suolo italico 2.500 anni fa. Come a Paestum.

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