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On n’en saura jamais rien

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Per la tragedia dell’Air France ancora mani avanti: si affrettano a dirci che l’inchiesta durerà anni

Potrebbe avere tempi lunghissimi, anche di anni, l’inchiesta sul disastro del volo Air France 447. Per il presidente dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (Asnv), Bruno Franchi, soltanto le operazioni di recupero dei resti del velivolo potrebbero richiedere mesi. “Recuperi di questo tipo sono difficili nel Mediterraneo”, ha aggiunto Franchi riferendosi all’Atr 72 della Tuninter precipitato nel 2005 nelle acque di Capo Gallo, davanti a Palermo. Allora portare in superficie le parti più grandi da una profondità di circa 1.500 metri ha richiesto, per ogni elemento, da tre a cinque ore. Nell’Atlantico, ha aggiunto, le difficoltà saranno presumibilmente maggiori, considerando le profondità più elevate e il fondale meno omogeneo. Individuare e recuperare i resti del velivolo è un’operazione fondamentale ai fini dell’inchiesta: “se il recupero è nullo, si può ragionare solo per ipotesi e non per certezze”, ha osservato il presidente dell’autorità investigativa italiana sulla sicurezza del volo. “L’inchiesta – ha rilevato – è come un puzzle: finché non ci sono tutte le pedine in campo non è possibile fare alcuna considerazione”. Se mancano elementi importanti, come rottami del velivolo e scatole nere, si possono considerare altri materiali, come i documenti relativi alle operazioni di manutenzione dell’aereo o i dati meteo: “ma in questo modo si arriva solo a formulare ipotesi, non si può arrivare a prove concrete”.

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