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Paradis soixantehuitard

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Ecco il futuro prandelliano della nostra scuola e della nostra società

 

Gli insegnanti francesi si assicurano in massa contro l’eventualità di aggressioni da parte degli alunni o dei loro genitori. Sta facendo notizia in Francia il boom di assicurati con la polizza messa a punto dal gruppo Maif (la mutua degli insegnanti transalpini), che interviene al fianco dei docenti vittime di violenza, offrendo loro cure mediche gratuite, una somma di denaro proporzionale al reddito perso per l’impossibilità di lavorare, l’assistenza psicologica per superare i traumi e la tutela legale in caso di controversie (sempre più frequenti secondo quanto riportato dalla stampa francese). Dalla compagnia parlano del 55% del corpo docente attivo nel Paese che si è già assicurato, un livello altissimo, reso possibile anche dal prezzo contenuto della sottoscrizione (40 euro).

L’interesse degli insegnanti verso questa polizza suona come un campanello d’allarme verso quello che le scuole sono diventate in Francia: ambienti spesso insicuri (soprattutto nei sobborghi delle scuole inferiori), nei quali l’autorità del docente è ormai quasi solo su carta. Eppure di aggressioni si parla solo nei casi più gravi: il più delle volte le violenze non vengono rese note alle autorità di polizia per il timore di conseguenze peggiori o, più semplicemente, per magnanimità degli aggrediti, che non vogliono compromettere il futuro degli stessi aggressori (soprattutto perché in genere si tratta di minori).

In Italia nessuna copertura. 

Da una rapida indagine condotta tra le compagnie italiane non risultano esservi polizze di questo tipo per gli insegnanti italiani e il personale scolastico. Mentre esistono prodotti per la responsabilità civile derivante da danni eventualmente occorsi a terze parti o a strutture di terze parti o pubbliche. Eppure anche nella Penisola i casi di violenza non sono rari: in un rapporto stilato due anni fa dall’Ocse, la scuola italiana usciva a pezzi non solo per la qualità dell’insegnamento, ma anche per il livello di insicurezza percepita. Il 70% dei docenti intervistati lamentava ostacoli all’insegnamento dovuti alla cattiva condotta degli alunni.

Tra le cause di disturbo alle lezioni, venivano citate in primis le intimidazioni o le aggressioni verbali verso altri studenti (problema rilevato dal 30% del campione), seguite dalle aggressioni fisiche tra studenti (12,7%) e dalle aggressioni agli insegnanti (10,4%).

Per altro, il personale della scuola è considerato dall’Inail tra i lavoratori “non a rischio infortunio”, per cui sono privi di copertura assicurativa, tranne gli insegnanti di educazione fisica e i tecnici di laboratorio. Con il risultato che rischia di dover pagare di tasca propria in caso di danni subiti.

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