venerdì 19 Luglio 2024

Parte la ripresa

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Ha 40 anni e gode di ottima salute, ma è pronto a vivere il resto della sua vita da invalido pur di salvare il suo lavoro di artigiano e la sua famiglia. Per risolvere una situazione debitoria sempre più pressante ha deciso di mettere in vendita un rene salvando in questo modo il suo futuro e la vita di qualcuno che ha bisogno di un rene per poter sperare in un futuro. Così ha messo alcuni annunci su diversi siti internet offrendo il proprio organo. Una decisione sofferta e vissuta come ultima spiaggia della quale non ha ancora messo al corrente la sua famiglia arrivata dopo mesi di sofferenze di soluzioni alternative tutte sfumate di porte chiuse.
«Il mio calvario è iniziato poco meno di due anni fa, sembrava una cosa risolvibile nel giro di un paio di mesi poi invece la situazione è precipitata, la crisi si è acuita, da sette mesi non lavoro se non saltuariamente e le entrate troppo scarse non mi permettono di far fronte alle necessità della mia famiglia – racconta G.B., vicentino che aveva un’attività anche a Padova – Stasera verranno a prendersi anche la tv e il computer dei miei figli. Ho pensato di mettere in vendita un rene e ho anche già avuto un contatto con una persona interessata che mi ha subito avvertito che se si dovesse trovare un accordo dovremmo andare all’estero entrambi. In Italia è impossibile per legge fare questo tipo di accordi».
I guai per il quarantenne sono iniziati poco meno di due anni fa per aiutare un collega che era un amico, come spiega, che poi è sparito lasciando sulle sue spalle parte del debito contratto. «Sembrava un prestito che sarebbe rientrato in un paio di mesi, il lavoro c’era ancora anche se la crisi iniziava a mordere, poi la situazione è precipitata e io mi sono trovato con parte del debito da rifondere – continua sconsolato l’artigiano -. Sono 7 mesi che non riesco a uscire da questa situazione. Con il lavoro completamente fermo, ho chiesto aiuti, ho bussato a tutte le porte, nessuna associazione neanche quella di categoria può farmi da garante perché non sono finanziabile dalle banche anche se la somma che mi servirebbe è di 30.000 euro».
«Ho provato anche con la Caritas – aggiunge – ma non c’è nulla da fare. Sono disperato non ci sono altre soluzioni, non mi sento più nemmeno lucido per poter cercare strategie o bussare ad altre porte. Ho pensato di mettere in vendita un rene anche se so che è illegale, una decisione che mi dilania, che forse mi costerà anche la famiglia perché non so mia moglie come potrà reagire a questa estrema soluzione. È stata una decisione difficile e molto sofferta, ma io penso solo a sbloccare la situazione altrimenti non faccio più nulla, non ho nemmeno la lucidità fare altro, vivo alla giornata col poco che guadagno».
L’artigiano dice di aver riflettuto molto prima di mettere l’annuncio con il quale offre una parte del suo corpo giungendo alla conclusione che con un solo rene si può vivere anche se in modo controllato e certamente non più come nella prima parte della sua vita. «Forse se trovo l’acquirente serio riuscirò a rimettere in ordine la mia vita, ad avere una base per far ripartire il mio lavoro, capisco le difficoltà di salute a cui mi espongo, ma non sarà sicuramente peggio della situazione che vivo ora – chiude l’artigiano -. Per fronte a delle necessità ho chiesto in prestito 1500 euro che ora non posso restituire e dovrei farlo entro poche ore. Per saldare il debito verranno a casa a prendersi quello che è rimasto come il televisore. Dovrò spiegare anche questo alla mia famiglia, ma ormai sono troppi mesi che spero e nulla è accaduto, resto convinto che la decisione che ho preso sia quella risolutiva».

 

 

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