Home Tempi Moderni Penzo a Napule comm’era, penzo a Napule comm’è

Penzo a Napule comm’era, penzo a Napule comm’è

Fino a qualche anno fa la città lo avrebbe risolto

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Disastro sanitario e burocratico

Tre anni di attesa per effettuare delle cure mediche a delle bambine. L’inviato di “Fuori dal Coro” si è recato a Napoli, per raccontare la storia di Sara e Giovanni, genitori di due bimbe molto malate, di otto e sei anni. Quest’ultima, in particolare, al momento in carrozzella, senza le terapie necessarie rischia di non camminare mai più.
“Mi stanno togliendo questa possibilità, non è giusto”, si è sfogata con il giornalista la madre, che si è vista mettere in lista d’attesa la figlia, nonostante una prescrizione medica urgente per terapie riabilitative immediate. “Tutti i centri della zona ci hanno dato tre anni, due anni, un anno e mezzo: non c’è posto. È qualcosa che non comprendo e che non posso accettare”.
“Quando provo a metterla in piedi cade subito, mentre prima riusciva a mantenersi”, ha aggiunto il padre della piccola, ugualmente sgomento per la situazione in cui si trova la sua famiglia. “Fa rabbia vedere tua figlia che regredisce giorno dopo giorno e sapere che non puoi fare niente per impedirlo”.

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