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Controguerriglia alla guerrilla art


Coperta l’opera di Banksy in via Benedetto Croce a Napoli. La famosa rilettura della Santa Teresa del Bernini affrescata di fronte al chiostro di Santa Chiara del più conosciuto esponente mondiale della guerrilla art, l’inglese Banksy, è stata coperta da un murales dalle più che dubbie qualità artistiche. Se si tratti di una inconsapevole ignoranza da parte di qualche para-artista nostrano, in questo caso da considerare doppiamente vandalo, oppure di una copertura consapevole tesa alla ricerca di notorietà indiretta probabilmente non lo si saprà mai, ma non c’è dubbio che il danno derivante dal murale dell’ignoto writer è enorme. Primo perché le opere di Banksy nella città partenopea sono rarissime, e secondo perché hanno anche un notevole valore economico (alcuni artwork del writer sono stati venduti a prezzi che si aggirano intorno ai 100 mila dollari).
L’opera di Banksy rappresentava, attraverso la rilettura del dipinto del Bernini, una pungente critica al consumismo: Santa Teresa era raffigurata in posizione stesa con in grembo una coca cola, un panino e delle patatine di McDonald.
Da stabilire veramente quale delle due opere sia più degna di reclamare i requisiti per essere definita arte.

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