Gli osservatori economici hanno fatto sapere che decine di uffici di cambio sono stati chiusi nella capitale, nel Rif di Damasco e in altre province siriane, mentre altri hanno interrotto le loro attività volontariamente per paura di ritorsioni da parte del governo a causa dell’aumento vertiginoso del prezzo del dollaro. Non è solo la valuta americana ad essere aumentata, ma quello di tutte le principali valute pregiate.
L’euro, ad esempio, si cambia a 72,75 lire, il dollaro australiano a 84,6, il dinaro degli Emirati a 14,6 e il rial saudita a 14,3. Per arginare la situazione, le banche governative siriane hanno aumentato le commissioni sui prelievi in dollari dall’1 per mille all’1%, e questo nonostante le dichiarazioni del governo, secondo cui le riserve di valuta pregiata non hanno subito ripercussioni a causa delle sanzioni economiche. Nelle casse siriane vi sarebbe ancora l’equivalente di 16 miliardi di dollari, secondo quanto hanno riferito le autorità.