Gli Ulema conivinti che le due Simona siano state catturate da criminali comuni. Ma chi altri si nasconde dietro quei cappucci se non i locali bravi di quel Crimine Organizzato che domina il mondo dal 1945 ?
”La sensazione e’ che si tratti di un sequestro ad opera di delinquenti comuni”, ha detto Dachan. Una ”sensazione” che va di pari passo con le indiscrezioni di un riscatto chiesto dai sequestratori e gia’ parzialmente pagato.
Il quotidiano kuwaitiano Al Rai Al Alam parla di un milione di dollari, di cui la meta’ sarebbe stata versata ieri e l’altra meta’ dovrebbe essere pagata forse oggi. Se non ci saranno intoppi – conferma il quotidiano – la liberazione potrebbe avvenire ”molto presto”, entro questa settimana.
‘Gli sviluppi si sono intensificati – scrive ancora il quotidiano – nella vicenda delle due italiane detenute in Iraq e siamo sul punto di un happy end”. ”Le rivendicazioni per liberare gli ostaggi, che erano limitate al ritiro delle forze italiane dall’ Iraq, si sono rivelate illogiche su molti piani, tanto piu’ che il gruppo che li ha rapiti rimane sconosciuto e non e’ mai stato pubblicato un comunicato ufficiale. Fonti vicine al movimento islamico – rileva ancora il giornale – hanno affermato che i rapitori e i mediatori sono arrivati a un accordo per la liberazione, dietro il pagamento di un milione di dollari americani”. Sempre secondo il quotidiano, i rapitori hanno gia’ ricevuto meta’ della somma lunedi’, attraverso mediatori che hanno operato in contatto con le famiglie degli ostaggi e con i rapitori. ”L’altra meta’ della somma per liberare gli ostaggi – scrive ancora il giornale – dovra’ essere consegnata da mediatori che rappresentano le famiglie degli ostaggi e organizzazioni soccorritrici”.
Il giornale ripete piu’ volte che la liberazione avverra’ entro questa settimana ”a meno di problemi dell’ultimo minuto”. E sottolinea che ”nella delegazione che ha condotto i negoziati sono presenti responsabili italiani che non sanno se rappresentano ufficialmente l’Italia o meno”. Infine, ‘Al Rai Al Aam’ smentisce ”tutti i rapporti riguardanti l’intervento di uno Stato arabo, o non arabo, vicino all’Iraq, per il raggiungimento dell’accordo tra famiglie e rapitori”.
In attesa di sviluppi, il lavoro degli 007 italiani – in stretto collegamento con l’intelligence di diversi Paesi arabi e occidentali – continua a tutto campo. In ambienti dei Servizi segreti viene mantenuto il riserbo sulla notizia, pubblicata dal Corriere della Sera, della intercettazione della voce di una delle due italiane rapite. La sensazione, comunque, e’ che attraverso sistemi ad alta tecnologia satellitare si sia comunque avuta la prova dell’esistenza in vita degli ostaggi.