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Piccoli profeti crescono

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È la new wave americana di stampo pseudo/elitario e neospiritualistico. Affascinante ad un approccio superficiale, questa lettura di Rupert Sheldrake che rielabora in chiave contro/iniziatica la legge già esposta, in tutt’altro modo, da Julius Evola, dell’ IDIOVARIAZIONE
Attenti al dettaglio !

Secondo la teoria di Sheldrake se un certo numero di persone sviluppa alcune
proprietà comportamentali o psicologiche od organiche, queste vengono
automaticamente acquisite da altri membri della stessa specie. Così se una
buona parte dell’umanità raggiunge un certo livello di consapevolezza
spirituale, questa stessa consapevolezza si estenderebbe per risonanza
morfica ad altri gruppi coinvolgendo quindi l’intero sistema (questo numero
di persone o comunque di individui appartenenti ad ogni altra specie in cui
si verificherebbe un analogo fenomeno é chiamato massa critica). Ogni
trasformazione individuale comporta una modificazione del sistema e chi si
trova all’interno di questo sistema viene inevitabilmente coinvolto.
Cominciamo quindi a trasformare noi stessi. Questo è il massimo che possiamo
fare. La trasformazione personale è l’arma più potente che si possa usare
per modificare l’umanità e l’intero pianeta. Questa esemplificazione
discende dalla controversa teoria della ‘causalità formativa’ di Sheldrake
che ovviamente implica un universo non meccanicistico, e governato da leggi
che sono esse stesse soggette a cambiamenti. Sheldrake dopo avere studiato
scienze naturali a Cambridge e filosofia ad Harvard conseguì il dottorato di
ricerca in biochimica a Cambridge nel 1967 diventando poi direttore del
dipartimento di biochimica e biologia cellulare della stessa Università, e
passando ad altri incarichi presso altri centri di ricerca. Tra le opere di
riferimento di S. vi sono A New Science of Life e The Presence of the Past,
nei quali espone la sua teoria della morfogenesi. Altre opere significative
di S. sono The Rebirth of Nature in cui esamina le implicazioni filosofiche
della morfogenesi, e i Trialogues at the Edge of the West che ha scritto con
Terence McKenna e Ralph Abraham, in cui analizza e dibatte molte idee sulla
natura della realtà.


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