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Più spazio e meno spazio

La difficile regolamentazione italoeuropea

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Stato, privati e luoghi extraterritoriali

La legge sulle politiche spaziali sarà presentata a marzo.
Il testo sarà portato il mese prossimo in Consiglio dei ministri. Tra gli obiettivi principali, ha spiegato il ministro Urso, regolamentare le attività degli operatori privati, diventati sempre più rilevanti in un settore diventato strategico per il Made in Italy

Il provvedimento, ha riferito il ministro, prende le mosse dallo studio della rapida evoluzione globale del comparto, caratterizzato dal crescente ruolo di operatori privati impegnati in attività commerciali.
L’obiettivo, ha sottolineato è “creare un insieme di norme sistematico ed esaustivo”, nella cornice degli accordi internazionali sottoscritti e ratificati dall’Italia, che regolamenti “le attività spaziali condotte da operatori privati, di qualsiasi nazionalità, a partire dal territorio italiano” oppure “condotte da operatori privati di nazionalità italiana a partire da territori non nazionali”.

La prima legge quadro nazionale sull’economia spaziale si muove in sintonia con il futuro Space Act europeo, al quale sta lavorando il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, e nel solco di un costante confronto con i principali interlocutori comunitari, a partire da Francia e Germania, e istituzioni come l’Agenzia Spaziale Europea, il cui direttore generale, Josef Aschbacher, ha incontrato Urso a Palazzo Piacentini lo scorso 19 dicembre. In quell’occasione il ministro aveva menzionato il varo della legge sullo spazio tra le priorità di un anno che vedrà l’Italia concentrarsi come mai in passato su un settore diventato
strategico per l’economia nazionale.In primo luogo, allo spazio sarà dedicato uno speciale focus in occasionedella Ministeriale G7 Industria che si svolgerà a marzo a Verona, tra gli appuntamenti cardine di un 2024 che vedrà inoltre il Paese ospitare a Milano, a metà ottobre, il Congresso Internazionale di Astronautica, ovvero il più importante evento mondiale in materia.
“Il lavoro è a un buon punto e tiene conto anche delle indicazioni che sono pervenute in uno specifico Tavolo di lavoro che ha coinvolto, tra gli altri, l’Agenzia Spaziale italiana e esperti del settore, per cui, nel breve periodo, saranno direttamente coinvolte i Ministeri competenti per ogni utile confronto”, ha spiegato Urso.

Quali ambiti saranno regolati?
“Una delle questioni fondamentali che verrà affrontata”, ha affermato, “è quella relativa alla regolamentazione del sistema di autorizzazione delle attività spaziali condotte dagli operatori privati, prevedendo requisiti di capacità tecnica e professionale ed una valutazione preventiva del rischio connesso all’attività autorizzata, e che si affiancherà ad un sistema di vigilanza continua delle attività spaziali ‘nazionali’”. “Un secondo tema su cui ricadrà la regolamentazione”, inoltre, “è quello della responsabilità per danni causati nell’ambito di un’attività spaziale autorizzata, anche in considerazione dei potenziali rischi ad essa
connessi, con particolare attenzione alla responsabilità dell’operatore autorizzato allo svolgimento di una attività spaziale e agli eventuali sistemi di garanzia assicurativa a copertura dell’importo risarcibile”.
“Ulteriori aspetti attualmente in fase di approfondimento”, ha concluso Urso, “riguardano le misure da mettere in atto per consentire uno sviluppo del comparto industriale, delle attività di ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica”. Dopo il consolidamento degli anni precedenti, il 2024, presentato dal governo come “l’anno dell’Italia nello spazio”, dovrà essere quello del decollo.

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