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Popoli in lotta

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Il volontariato internazionale arte marziale per una filosofia guerriera

Riuscitissima la quattro giorni dei Popoli in lotta al Circolo Futurista di Casalbertone.
I popoli in lotta per la propria sopravvivenza e la propria identità che hanno aderito alla festa: Karen, Tibetani, Palestinesi e Somali.
Rappresentanze ufficiali dirette o per delega sono state espresse dal principe Abucar e dal presidente del parlamento Mohamed Umar Dalha per la Somalia,  Francesca Santi per la Palestina,  Riccardo Oliva (Memento Naturae), Maria Vittoria Cattania (Laogai foundation),  Yaakar Gelek per il Tibet e Nerdah Mya per i Karen.
Il volontariato a sostegno delle lotte per la sopravvivenza e l’indipendenza di popoli minacciati di genocidio per gli organizzatori è intesa anche in un’ottica geopolitica incentrata sul risveglio europeo e sulla realizzazione di un terzo polo internazionale che ci consenta di non cedere alla forbice dell’alleanza imperialistica Usa-Cina.
Un volontariato che va inteso come un modo disarmato di combattere, un po’ come furono le arti marziali per i Samurai dopo l’editto che tolse loro le armi.
Al Circolo Futurista i monaci tibetani hanno regalato un Mandala realizzato durante la festa.

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