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Sempre più famiglie in crisi di sostentamento

Nonostante i vari aiuti, nel 2020 in Italia le famiglie povere sono aumentate di 333 mila colpendo in particolare il Nord, le famiglie con minori e quelle con stranieri.  Nello stesso tempo, la pressione fiscale delle famiglie, pari al 18,9%, è aumentata di 1 punto di Pil, mentre quella generale si è incrementata di 0,7 punti, arrivando al 43,1%.
Le famiglie italiane nell’anno del Covid secondo i Commercialisti
Così emerge dall’Osservatorio del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti sulle famiglie italiane che traccia un bilancio del primo anno di pandemia e di dieci anni di crisi. Ma l’analisi dell’Osservatorio fa emergere soprattutto il paradosso di un aumento della povertà e allo stesso tempo di un aumento del risparmio reso evidente anche dall’incremento dei depositi bancari delle famiglie unito ad un aumento della pressione fiscale.
A causa della pandemia, difatti i consumi finali delle famiglie sono crollati del 10,9%, con una perdita in valore di 116 miliardi di euro.

Ciò ha determinato un incremento del risparmio lordo, e cioè del reddito disponibile lordo non speso, pari a +88,3% equivalente ad un incremento in valore assoluto di 83,4 miliardi di euro. La propensione al risparmio è, infatti, balzata dall’8,2% del 2019 al 15,8% del 2020. Tutto ciò è stato reso possibile grazie al forte incremento dell’indebitamento netto del settore pubblico cresciuto nel 2020 di 129 miliardi di euro fino a raggiungere la  cifra monstre di 156,9 miliardi. Nel solo secondo trimestre del 2020, il periodo più acuto della crisi pandemica, il reddito disponibile delle famiglie è calato di 18,5 miliardi (-6,4%), mentre i consumi finali si sono ridotti di 49 miliardi di euro (-18,4%).

Inoltre, dice l’Osservatorio, rallenta il tasso di crescita dei prestiti alle famiglie e, per contro, l’incremento dei depositi bancari e delle attività finanziarie delle famiglie. Allo stesso modo si spiega il calo delle sofferenze bancarie in capo alle famiglie. I dati sui prestiti bancari indicano a fine 2020 un incremento del 5,8% per le imprese e del 7,2% per le famiglie produttrici a fronte di un incremento limitato allo 0,8% per le famiglie consumatrici.

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