martedì 20 Agosto 2024

Praga ora e sempre

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56 anni fa a Praga entravano i carri armati russi e quelli dei paesi asserviti alla Russia. Soffocarono con la forza la cosiddetta “Primavera di Praga” che era una via pacifica verso la socialità e la libertà.
Anche allora a Mosca pretesero di decidere del governo e delle scelte di una nazione che ritenevano di possedere di diritto.
Anche allora accusarono “manovre occidentali” per mascherare la volontà popolare e spacciarla come una cospirazione dell’imperialismo fascista occidentale.
Anche allora tirarono in ballo la Cia, fingendo di non sapere che proprio essa era con loro, è il caso di dirlo, in intelligenza d’intenti.
Anche allora ci furono degli italiani e degli europei che giustificarono e minimizzarono l’invasione delle bestie.

Furono proprio la loro ipocrisia, la loro accondiscenza bavosa e la loro acredine che mi spinsero a militare. Più delle bestie mi facevano schifo i loro lacché.
Scoprii allora che c’era chi, di fronte alla mollezza dell’Occidente, auspicava una forza nazionale e rivoluzionaria europea.
Da allora ho intrapreso un cammino e uno solo.

Se oggi la medesima accondiscendenza bavosa, la medesima acredine, la medesima ipocrisia, le riscontro non più solo a sinistra ma anche nel troppo vasto caravanserraglio delle destre, anche estreme ed ex-radicali, ho capito da tempo che lo si deve a quel fenomeno di trasformismo che Gaber definì la “fatta della lepre”. Sono arrivate altre lepri, o forse saranno conigli, ad affollare una fatta un tempo meno intasata e ci hanno portato dentro i loro virus, le loro malattie e i loro pruriti per assomigliare a quelli che un tempo avrebbero dovuto affrontare. Ma no: sono (e forse già erano) uguali a loro.

Se prima quella gente l’avevi di fronte, ora ce l’hai anche attorno, ai fianchi.
È la legge del tempo di dissoluzione. E comprendo che si tenda a perdonare chi ha scelto l’orda fetente: ci sono mille ragioni per mille percorsi, anche se quasi tutti fanno ribrezzo. Lo si può fare anche per affetto o per quieto vivere, ma Così parlò Zarathustra ci ha aperto gli occhi su quanto sia meschino il non volere andare in lite per starsene paciosi.
Vada per la magnanimità, ma non oltre.
Che si sia sempre dalla parte di ogni Praga in Europa e contro i suoi carnefici, senza fingere che quelli rozzi dell’est siano meno colpevoli dei loro complici e finanziatori di Oltreoceano!

Non ci sono risposte “geopolitiche” o elucubrazioni di alternative alter-globali: è sempre Hic Rhodus e Hic Salta.
Hic è l’Europa e l’essenziale è stare in piedi in ognuno dei suoi bunker senza prestare orecchio alle immondizie dei cacadubbi che, non riuscendo ad essere eretti, vorrebbero che tutti vivessero in ginocchio e si realizzassero nell’abbassamento di ogni atto eroico.
Perché ciò accade a chi alla messa alla prova scopre che esistono uomini e donne che si comportano come hanno sempre sognato di fare ma non ci riescono o non ci riescono più, e questo li fa impazzire.
Peccato per loro. Spero che i migliori si ravvedano (accadde anche ad alcuni che sostennero l’invasione di Praga).

L’essenziale è gettare alle ortiche tutte le elucubrazioni cervellotiche che dettano identità orizzontali costruite su teorie presuntamente razionali.

L’identità è essenziale, verticale, immediata. Parte sempre dalla giusta risposta, non la cerca a tentoni.
Chi non ha pulsato per Praga, chi non pulsa oggi per chi difende la sua patria, lo compiango.
Da allora ho intrapreso un cammino e uno solo.

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