“Contro chi voti?” Così ormai funzionano le elezioni praticamente ovunque. Se votassero solo quelli che aderiscono a un partito o a una coalizione, gli elettori sarebbero così pochi che si potrebbe votare per alzata di mano.
Poiché c’è sempre uno che è odiato di più, si vota per l’altro e magari ci si convince che sia un’altra cosa e lo si imbellisce.
“Contro quale contendente tifi?” Va esattamente così anche sul piano del conflitto delle potenze, fino a deliri su improbabili alleanze tra diversi delinquenti e a forsennate speranze salvifico-apocalittiche.
In chattando sotto le stelle è più che lecito detestare un contendente più di un altro, e non mi metto certo a stigmatizzare chi non riesce a detestarli comunque entrambi. Il che è probabilmente più impegnativo perché ci mette al di fuori della fiction nella quale ci s’illude di partecipare alla realtà, prendendo e rilanciando da veri beoti ogni “notizia” online che porta acqua al disegno psicotico che più ci piace.
Liberissimi di stabilire che solo uno meriti il nostro astio. Purché non si violenti la realtà fino a diventare lgbt e femministe per gli ayatollah o europeisti per Israele.
Israele non è il baluardo contro l’islamizzazione, di cui semmai è un fattore esacerbante.
L’Iran è una potenza che in quasi mezzo secolo ha compiuto più misfatti contro le cause socialnazionali, contro la stessa causa nazionale palestinese, ed ha abbattuto grazie a israeliani e americani l’Iraq di Saddam. Da tre anni fornisce i droni per il bombardamento di una nazione europea, a sostegno di un’invasione con tanto di sostituzione etnica. E minaccia l’Armenia.
Non entro neppure nell’argomento del suo fondamentalismo bigotto in nome della SOTTOMISSIONE, ovvero dell’opposto della RELIGIOSITÀ INDOEUROPEA (Consiglio di leggere Günther).
Sia dal punto di vista materialistico dei rapporti internazionali che da quello dei “valori” (molto meglio, dei principi) non vedo nessuna delle due parti che meriti un briciolo di simpatia.
Emotivamente, se il vostro cuore non è così grande e la vostra mente così aperta da schifarli entrambi sperando che si neutralizzino reciprocamente in eterno, vi capisco comunque.
Non sto predicando la neutralità ma l’ostilità contro entrambi. Che non è necessariamente equa. Ma anche quando non lo sia, non si deve dimenticare che neanche l’altro merita rispetto alcuno e men che meno simpatia.
Questo se il nostro intendimento è sempre autocentrato e rivolto al destino da edificare. Se invece non possiamo fare a meno di partecipare al gioco di ruolo dell’Apocalisse binaria sul web per illuderci di essere parte di qualcosa, ovviamente si deve scegliere da quale parte sia meglio vomitare.
Fate vobis, io da entrambe.