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Le “bocciature” del rating si conoscono prima che gli “esperti” valutino…

 

Sarà un incredibile fiuto. Forse una “magica” dote di preveggenza. Oppure solo casualità. Sta di fatto che sui mercati finanziari sembra che qualcuno riesca spesso a intuire, con almeno mezza giornata d’anticipo, l’arrivo di un declassamento di rating a qualche Stato europeo. È successo anche mercoledì scorso, quando Standard & Poor’s ha bocciato a sorpresa la Spagna portando il suo rating a «BBB-»: la notizia è arrivata ufficialmente alle 22,52, ma i rendimenti dei titoli di Stato spagnoli avevano iniziato a salire già dalle 13,59.
Evidentemente la sorpresa non era tale per tutti. Qualcosa di simile era accaduto il 13 gennaio, quando a essere declassate furono Italia, Francia e Spagna: la notizia arriva alle 22,44, ma già nel pomeriggio il mercato la annusava. Su questa vicenda la Consob sta già indagando. Ma i “visionari” hanno dato il meglio di sé anche in altre occasioni: per esempio il 13 giugno e il 26 aprile, giorni in cui è ancora la Spagna a essere declassata. Il film è lo stesso: il mercato “inspiegabilmente” reagisce prima della notizia.
Il problema dei mercati è l’opacità «fuori-Borsa»
È vero che questi movimenti in anticipo possono essere casuali: spesso dipendono da altre notizie. Eppure un motivo quantomeno per preoccuparsi c’è: per effetto di un regolamento comunitario del 2009, le agenzie di rating sono infatti obbligate a comunicare ai Governi con 12 ore di preavviso la notizia di un cambio di giudizio. Insomma: se uno dei colossi del rating decide di declassare uno Stato, il Governo di quel Paese viene informato privatamente mezza giornata prima. La notizia, seppur riservata, inizia dunque a circolare in una platea potenzialmente vasta.
Siccome ogni ministro ha qualche compagno di partito, ogni compagno di partito ha qualche amico, e ogni amico ha qualche altro amico, la domanda è lecita: possibile che per questa norma che prevede il preavviso si crei qualche “fuga di notizie”? Possibile che questo causi qualche manipolazione del mercato? Possibile che qualche amico di amico ne approfitti, a scapito di risparmiatori e investitori? La risposta è impossibile da dare, ma «Il Sole 24 Ore» è in grado di documentare qualche esempio in cui almeno il dubbio è lecito.
Mercati «visionari»
Mercoledì scorso alle 22,52 Reuters batte per prima la notizia: «Standard & Poor’s abbassa il rating della Spagna a BBB-». Questo significa che 12 ore prima l’agenzia aveva informato il Governo spagnolo, come prevede la normativa. Sarà un caso ma all’ora di pranzo, un paio di ore dopo questa comunicazione “riservata”, i titoli di Stato iberici cambiano rotta: come se improvvisamente abbiano “annusato” una notizia che nessuno – tranne S&P e il Governo spagnolo – doveva conoscere.

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