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Polanski assente alla consegna dell’Orso d’argento della Berlinale

L’Orso d’Oro della Berlinale è andato a “Miele”, nuovo epidosio della trilogia di Kaplanoglu. Fa discutere il secondo premioassegnato all’autore ricercato dagli Stati Uniti per una condanna per abusi sessuali su una minorenne
Berlino, Orso d’argento a Polanskiil regista agli arresti domiciliari
I produttori Rob Benmussa e Alain Sarde ritirano l’Orso d’Argento assegnato a Polanski
Roman Polanski, 76 anni, ha vinto l’Orso d’Argento come migliore regista con il thriller “The ghostwriter”, alla 60esima berlinale. Il regista americano, che si trova agli arresti domiciliari in Svizzera, non era presente alla premiazione. L’Orso d’Oro della Berlinale è andato a “Miele”, nuovo episodio della trilogia di Semih Kaplanoglu.
Polanski è stato arrestato il 26 settembre 2009 all’aeroporto di Zurigo, in esecuzione di un mandato di cattura spiccato dalla procura di Los Angeles per atti sessuali con una tredicenne, avvenuti nel 1977. Dallo scorso dicembre è in assegnazione alla residenza di Gstaad, dove si trova tuttora. Le autorità svizzere si pronunceranno infatti sulla sua estradizione negli Usa solo dopo che la giustizia americana avrà detto l’ultima parola sulla domanda di Polanski di essere giudicato in contumacia.
E quindi la Berlinale celebra il grande regista in sua assenza, un’assenza ‘ingombrante’: anche alla conferenza stampa del film a Berlino non si era parlato altro che di Polanski, che ne ha seguito maniacalmente tutta la post-produzione quando era già agli arresti. Pierce Brosnan, uno degli interpreti, aveva definito il regista “un uomo dalla vita intensa e di una grandezza inesprimibile. Appena ho saputo del suo arresto sono rimasto choccato e ho pensato alla sua famiglia e ai figli”. Anche il protagonista Ewan Mc Gregor ne aveva parlato con affetto: “La sua assenza si sente anche di più perchè conosce ogni particolare delle cose che fa e che fanno il suo cinema”.
The Ghostwriter, che vede il ritorno del regista del Pianista al thriller e uscirà nelle sale italiane il 9 aprile per 01 Distribution con il titolo “L’Uomo nell’ombra”, è basato sul romanzo omonimo di Robert Harris (ex cronista politico inglese e co-sceneggiatore con lo stesso regista) pubblicato in Italia da Mondadori nel 2007. E’ la storia di uno scrittore inglese (McGregor) che accetta di completare le memorie dell’ex primo ministro britannico Adam Lang (Brosnan), un personaggio che ricorda molto Tony Blair. L’incarico gli arriva dopo la misteriosa morte del suo predecessore in un disgraziato incidente.
Quando lo scrittore raggiunge l’ex premier in un’isola sulle coste orientali degli Stati Uniti, esplode uno scandalo: Lang viene accusato di attività illegali, connesse a terrorismo e torture. E mentre l’isola di colpo si riempie di giornalisti e manifestanti, lo scrittore comincia a sospettare che il suo predecessore abbia scoperto qualcosa di terribile che collega Lang alla Cia e a temere per la sua vita.
Certo che con Polanski sono tutti molto garantisti e molto perdonisti.Mica si può essere duri con un simile luminare solo perché è stato condannato per violenza su una minore, e che diamine!
Non dimentichiamo mai che ha patito gli orrori nazisti il povero regista premiato alla Berlinale!

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