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Quando crollano le vette

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Franano una dopo l’altra alcune punte delle Dolomiti. Lo si deve alla struttura porosa di quella roccia unica al mondo o c’entra anche il surriscaldamento planetario ? Certo che chi crede nei simboli…

Dopo la punta del piccolo Cir, franata con la sua croce di ferro nei giorni scorsi, un altro pezzo di Dolomiti si e’ sgretolato. E’ accaduto nel parco naturale delle Odle. Un migliaio di metri cubi di roccia della parete ”Canssles”a quota 2.600 e’ franato a valle per un centinaio di metri, andando a finire sul sentiero 13 dell’Alta via delle Dolomiti. Fortunatamente nel momento della frana non passavano alpinisti e percio’ non vi sono feriti.
Quello della caduta di costoni rocciosi e’ un fenomeno tipicamente estivo e, secondo gli esperti, e’ dovuto alle particolarita’ della roccia dolomitica. Si tratta infatti di un materiale relativamente poroso, frutto dell’accumulo, migliaia e migliaia di anni fa, dei micro/organismi acquatici sviluppatisi sotto la superficie di mare che a suo tempo copriva le vallate. Con le frequenti piogge e con gli sbalzi termici particolarmente elevati, tipici della stagione estiva, la roccia cede e alcune parti precipitano a valle. E’ proprio a questo fenomeno che viene attribuito il tipico aspetto scosceso delle cime dolomitiche.

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