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Quando si dice nepotismo

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O i veri valori della famiglia

La zia li aspettava in auto, con il motore acceso, pronta a fuggire. Il nipote sedicenne e l’amico diciassettenne, invece, compivano le rapine. Il primo per mantenere la famiglia, perché ha il papà disoccupato e la mamma casalinga; l’altro per comprare abiti e scarpe per sé e per gli amici. L’ultima rapina l’hanno messa a segno ieri sera, in una farmacia del barese. Subito dopo il terzetto è stato arrestato dalla polizia che li ha denunciati per quattro rapine compiute nell’ultima settimana in diversi negozi. La squadra mobile della questura barese, diretta da Luigi Liguori, da tempo seguiva i movimenti della donna arrestata, Leonarda Silecchia, di 27 anni. I telefoni della ventisettenne erano stati intercettati d’urgenza su disposizione del pm Francesco Bretone, titolare dell’indagine sulla banda, ma il gip ieri non ha convalidato il decreto e le ha fatte cessare. Dei due baby-rapinatori si occuperà ora il tribunale per i minorenni. La polizia in queste ore sta incrociando i dati dei tabulati telefonici dei tre e sta esaminando le ‘celle’ che hanno ritrasmesso i segnali dei loro telefonini per capire se il gruppo ha agito nelle zone in cui sono state compiute alcune delle rapine denunciate, che negli ultimi tempi hanno creato grande allarme tra i commercianti. I tre, da tempo seguiti dalle forze dell’ordine, ieri sera sono stati traditi dalle telecamere di sorveglianza della farmacia ‘Occhiogrosso’ di Bitritto. Il filmato mostra l’ingresso di due ragazzi vestiti come i minorenni poi arrestati. I rapinatori hanno il volto coperto e sono armati con pistola, poi risultata un giocattolo. Dopo 23 secondi si vede che escono in fretta dalla farmacia. Nelle mani uno di loro stringe circa 1.400 euro, il bottino. I due ragazzini sono incensurati, ma il più grande è figlio di un noto boss barese accusato di omicidio e sottoposto al ‘carcere duro’. Noto alla forze dell’ordine, invece, il curriculum di Silecchia. La donna – secondo la polizia – aveva un ruolo strategico all’interno del gruppo: era la conducente della Golf colore argento con la quale la banda si muoveva per compiere le rapine. Lei dava appuntamento ai suoi complici in una stazione di servizio di via Buozzi, a Bari, dove il gruppetto è stato bloccato. Nell’auto della donna sono stati trovati 700 euro e una pistola calibro 9 giocattolo. Ma quello che ha colpito la polizia è stata la reazione all’arresto del diciassettenne: quando in questura ha incontrato la madre si è mostrato sorridente e soddisfatto del battesimo col carcere, Ma soprattutto perché era riuscito finalmente ad emulare suo padre.

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