sabato 20 Luglio 2024

Quant’è bello il fascismo defascistizzato

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che tanto piace ai partigiani e a chi ci ha odiati tanto

 

 Dopo che Margherita Hack, in piena sintonia con l’ondata revanscista neotrozkista che stiamo vivendo, si è definita antisovietica (nel senso di antistalinista) e ha detto che il fascismo modernizzò l’Italia, Franca Rame, un’altra icona del peggior antifascismo e della più tenace e sfrontata solidarietà con i nostri assassini degli anni settanta (Achille Lollo, Giovanni Marini) se n’è uscita come segue sul suo blog

“Per l’ennesima volta Margherita Hack ci stupisce. Si definisce comunista antisovietica, a favore della proprietà privata e non demonizza il fascismo. Ma quanti, oltre lei, hanno oggi l’onestà intellettuale e gli attributi per lanciarsi senza paura in analisi così scomode per una Comunista? La Hack è stata e resta un punto di riferimento per molti a sinistra. Un’icona per i giovani. Forse la sua schiettezza dovrebbe essere studiata da coloro che la politica la praticano con un piede nel bizantinismo e uno in Macchiavelli.
Un pensiero libero, partecipativo, incalzante e più movimentista, a oltre novanta anni, di molti pigri cittadini rassegnati al non cambiamento”.

I nostri ovviamente gongolano, basta scartar loro una caramella e farne sentire da lontano l’odore: sono più scodinzolosi e docili di un cagnetto da grembo.

Non si rendono conto, i nostri, che questa è la defascistizzazione del fascismo: gli “eredi” ridotti a pietosa caricatura e messi fuori gioco negli anni, in gran parte per colpa loro, i partigiani arrivano e lo recuperano dopo averlo neutralizzato con l’aiuto spesso degli stessi “eredi” (tutto buono meno questo e quello, ovvero l’essenziale).
E così l’eccezione italiana scompare e la sinistra global si succhia anche la linfa vitale dell’opera in nero.
Salute ingenui e suicidi amici gaudenti!

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