mercoledì 15 Ottobre 2025

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Pupari e terrorismi

Via Gradoli, strada romana famosa per il covo delle Br nel sequestro di Aldo Moro nel 1978, si intreccia con il processo sulla Strage di Bologna. Nella stessa via, infatti, anche i Nar di cui faceva parte Gilberto Cavallini, imputato a 39 anni dall’attentato, avevano due covi, nel 1981. E gli appartamenti in uso ai terroristi di estrema destra, così come quello delle Br, erano riconducibili a società immobiliari e a personaggi legati ai ‘Servizi segreti deviati’, in particolare al Sisde.
Il collegamento è stato scoperto e viene messo in luce, apprende l’ANSA, dal collegio di parte civile, con la richiesta alla Corte di assise di acquisire atti e sentire alcuni nuovi testimoni, tra cui Domenico Catracchia, amministratore di condominio dell’immobile di via Gradoli 96, dove si nascondevano le Br oltre che amministratore della società proprietaria dello stabile. Un nome che ritorna quando furono individuati i covi Nar, a lui riconsegnati in quanto titolare, di nuovo, dell’immobiliare di riferimento.

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