sabato 20 Luglio 2024

Quello di Giuda era più gradevole

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored

alt
Una pace un tantino saffica tra le classi è l’epilogo della buffonata inscenata da Rifondazione per conto dei suoi padroni al governo

Fischi e urla di una ventina di attivisti di Rifondazione Comunista hanno accolto a Verona l’arrivo del ministro del Lavoro Elsa Fornero, al Teatro Ristori, sede del convegno sul Festival della dottrina sociale. I manifestanti in attesa dell’arrivo del ministro hanno distribuito volantini in cui si chiede «l’abrogazione della Fornero» accusata, dai rappresentanti della sinistra di aver abolito l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori facilitando così i licenziamenti.
«È un radioso pomeriggio di settembre – si è difesa Fornero, parlando con i giornalisti – e l’accoglienza della città mi sembra splendida. La contestazione? sarei felicissima di discutere anche con quei ragazzi che pensano che noi stiamo sbagliando». Secondo Fornero i contestatori «non sono convinti che questo governo lavora anche per loro e sarei pronta a spiegarglielo se solo volessero accettare il dialogo».
«L’articolo 18 – ha proseguito Fornero – è stato modificato e non servirà farlo ancora, e lo Statuto dei Lavoratori non verrà più toccato. La modifica è fatta per rendere il lavoro più facile non più difficile. Non è contro i lavoratori e certo non è per facilitare i licenziamenti. Si tratta di una modifica – ha aggiunto la responsabile del dicastero del Lavoro – che vuole rendere il lavoro più inclusivo non irrigidendo i posti di lavoro che oggi esistono».
Un sindacalista pensionato della Cgil, un esodato Telecom, un giovane laureato in filosofia disoccupato, un’operaia di mezza età: sono i «contestatori» che avevano accolto il ministro Elsa Fornero con fischi al suo arrivo a Verona e che poi hanno incontrato il ministro poco prima della sua ripartenza. Un dialogo, sulla piccola piazza del teatro che ha ospitato i lavori del festival della dottrina sociale, di circa un quarto d’ora pacato e tranquillo concluso con un applauso e un bacio riservato all’operaia.
«Sono comunista e non la penso come voi – ha detto l’operaia parlando al ministro Fornero – però questo bacio me lo tengo stretto». «Non siamo qui per farle i complimenti – aveva esordito il sindacalista – ma per dirle che vorremmo un po’ più di giustizia ed equità sociale a partire dalla patrimoniale». «Noi ci siamo andati vicini – ha risposto il ministro -. Il fatto è che in Italia non esiste un registro dei patrimoni. Bisognerà crearlo. Se l’avessimo fatto, forse adesso avremmo un gettito inferiore a quello dell’Imu. Questo – ha aggiunto – non è un governo politico. Il nostro mandato era quello di restituire al Paese la propria credibilità». L’ultima replica degli ormai ex contestatori: «avete fatto la scelta più semplice non la più giusta». «Direi – ha replicato La Fornero – la scelta più efficace». 
 
Mon Dieu che schifo!
Della serie: se voglio dei servi o dei cagnolini che guaiscono a chi meglio potrei rivolgermi se non a Rifondazione Comunista?

Ultime

Alto tradimento

Il 25 luglio tedesco: cruento e fallito

Potrebbe interessarti anche