Da Israele ci fanno sapere che l’assassino era ebreo
Tragedia a Beer Sheva (nel Neghev, sud di Israele): un uomo, “un ebreo di Beer Sheva” secondo la polizia, ha ucciso quattro persone – freddandoli con un colpo di pistola alla testa – prima di togliersi la vita in quella che è sembrata una rapina, anche se gli investigatori hanno dei dubbi sul movente.
L’assalto è avvenuto nella banca Hapoalim. Secondo la ricostruzione della polizia, l’uomo – un israeliano di 40 anni circa – ha ucciso tre uomini e una donna incinta e ferito diverse persone all’interno della banca, dove poi si è asserragliato con una donna presa in ostaggio che ha rilasciato dopo un’ora di negoziati con la polizia prima di suicidarsi. “Il rapinatore ha sparato due proiettili ad entrambe le persone che si trovavano accanto a me, senza chiedere nulla”, ha raccontato un testimone.
La polizia israeliana esclude in questa fase che la sparatoria abbia “una matrice nazionalista”, cioè che si tratti di un attentato terroristico. Ma ci sono dubbi anche sull’ipotesi della rapina. Infatti le persone sopravvissute al massacro hanno detto che il rapinatore dopo aver fatto irruzione nei locali non ha chiesto soldi. “L’uomo a quanto pare è venuto qua per aprire il fuoco”, ha detto il capo della polizia Yohanan Danino alla stampa.
