venerdì 19 Luglio 2024

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Lettera aperta di Gianluca Iannone a Libero sul curioso comportamento del sindaco Alemanno

Egregio direttore,
il 24 settembre scorso, la nostra associazione di promozione sociale CasaPound aveva dichiarato di aderire alla fiaccolata contro tutte le intolleranze. Il sindaco Alemanno, insieme ai presidenti di Provincia e Regione e all’Anpi, ha imperativamente chiesto a CasaPound di non partecipare. Fantastico, quando si vogliono combattere le intolleranze! Ma per il sindaco la nostra cultura politica, che poi è la sua, sarebbe “intollerante” di per sé. Non lo dice più neppure D’Alema. Pazienza, abbiamo preso atto e obbedito al diktat in stile sovietico.

Nella stessa serata abbiamo ospitato un incontro-dibattito con il senatore Marcello Dell’Utri, che evidentemente ha un’altra percezione della nostra tolleranza. Presenti diversi giornalisti accreditatisi in precedenza. La signora Gerina, dell’Unità, ha pensato bene che le formalità fossero per la plebe, non per lei che è rappresentante dell’élite intellettuale di questo Paese. Ergo, non è potuta accedere alla sala stracolma. Il che, detto per inciso, non ci spiace avendola già querelata tre volte per diffamazione.

E oggi cosa ti combina il nostro sindaco?  Dà solidarietà alla Gerina parlando di “episodio di intolleranza” e di “limitazione della libertà di informazione”. Un paradosso grottesco visto che Casa Pound, che non è luogo pubblico ma sede privata, ha tutto il diritto di chiedere l’accredito dei giornalisti mentre nessuno può vietare a liberi cittadini di partecipare a una manifestazione unitaria contro l’intolleranza.

A furia di dialogare con le opposizioni il nostro sindaco ne ha preso lo stile e la mentalità? Subisce un complesso d’inferiorità? E’ lecito il sospetto visto che non ha speso una parola quando ci fu l’attacco al Giornale e a Libero durante la loro campagna sulla libertà di informazione. Non una a sostegno del premier Berlusconi quando veniva calunniato proprio dagli stessi giornalisti che oggi asseconda in modo così acritico.

E’ lecito il sospetto visto in un anno e mezzo di amministrazione mai ha denunciato alcun finanziamento “nepotista” alle varie associazioni di sinistra che fanno della coltivazione della cannabis il maggior evento culturale. Invece stamattina, a margine di una conferenza in Campidoglio, ha affermato che si ridiscuterà in merito al “finanziamento” a CasaPound.  Che non è un finanziamento ma il frutto della vittoria di un bando per le politiche sociali conquistato con la nostra proposta del Mutuo Sociale.

Democrazia sovietica? Nuovo centralismo democratico? Forse stiamo esagerando un po’, ma di certo ora che Fini propone l’intesa con D’Alema e che Alemanno si comporta così viene da chiedersi chi stia rispondendo ancora al mandato degli elettori che, se non vado errato, non era quello di ricostruire il compromesso storico e il consociativismo. O forse sono solo elucubrazioni di una cultura “intollerante”?

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