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Da Casa Pound, davanti a Montecitorio, posizioni costruttive e ragionate sull’immigrazione e non i soliti vaniloqui demagogici degli opposti ignoranti

Presidio di Casapound Italia in piazza Montecitorio, sotto al Parlamento, per chiedere il blocco dei flussi migratori e dei finanziamenti a tutte le associazioni, laiche e cattoliche, che ”prosperano sull’immigrazione” e la ”incoraggiano”, e la ”protezione dei mercati nazionali dalla concorrenza di chi sfrutta la forza-lavoro”. In una cinquantina, con un grosso striscione “Una risorsa per chi li sfrutta. Una condanna per l’Italia. Basta immigrazione”, hanno manifestato venerdì dalle 10 davanti alla Camera per dire “Basta globalizzazione, basta immigrazione”. “Oggi siamo venuti qua perché chiediamo che ci sia un immediato blocco dell’immigrazione – ha detto Gianluca Iannone, presidente di Casapound Italia – Chiediamo questo per denunciare non solo la brutalità degli stupri avvenuti in questi giorni, ma anche il meccanismo che porta a queste cose e cioè: lo sfruttamento dei flussi immigratori da parte di alcuni enti religiosi e laici e degli industriali. Per anni ci hanno detto che l’immigrazione è una risorsa, ma non ci hanno detto per chi. Noi oggi siamo qui per dire che l’immigrato è un risorsa per quanti sfruttano manodopera a basso costo”. ”Vogliamo il blocco dell’immigrazione – ha chiarito Iannone – per tutelare i nostri lavoratori, le nostre città e le nostre famiglie. Si è innestato un gioco perverso: chi viene qui è affamato e chi è affamato è pronto a qualsiasi cosa anche ad accettare lavori infami, pagati pochissimo. Questo crea una concorrenza sleale sui posti di lavoro a discapito dei nostri lavoratori che non possono accettare salari da fame. Tra i manifestanti che per tutta la mattina hanno sventolato bandiere tricolori e di Casapound scandendo slogan come “Strutture e diritti per rom e clandestini, ma pochi asili nido per i nostri bambini”, un trentenne di Roma racconta: “Abito a Piazza Vittorio. La sera dopo le sette il quartiere non è più sicuro nè per noi e nè per i nostri figli. C’è molta gente sfortunata che vive per strada, e ubriachi accampati vicino alle giostre, dove portiamo i nostri bambini”. Gli fa eco una ragazza da poco trasferitasi a Roma: “Non mi sento sicura, se esco dopo le 10 di sera ho paura di essere presa. Quello che mi fa rabbia è vedere che queste ragazze che hanno subito delle violenze avranno la vita rovinata per sempre. Lo so che la maggior parte delle violenze avvengono tra le mura domestiche, ma almeno chiediamo allo Stato di non aggiungere altri problemi facendo entrare immigrati quando non è in grado di accoglierli. Il problema è il loro sfruttamento, ma anche la nostra insicurezza”. I manifestanti hanno anche diffuso un volantino in cui chiariscono la posizione di Casapound sull’immigrazione. Tra l’altro, si legge: ”Non scaricheremo su tutti gli immigrati le colpe di chi ‘politicamente’ campa sul disastro sociale, sulla guerra tra poveri, su quel clima d’insicurezza che serve per evitare che sia presentato il conto di una crisi ingestibile, la crisi delle banche e della finanza. Vogliamo uscire da questo dramma. E le ricette sono queste: protezione dei mercati nazionali dalla concorrenza di chi sfrutta la forza-lavoro ovvero impedire il commercio con quelle nazioni, anche europee, in cui i lavoratori non hanno le stesse paghe, tutele e garanzie dei lavoratori italiani; blocco totale dei finanziamenti a tutte le associazioni che prosperano sull’immigrazione”, ma anche ”blocco immediato dei flussi migratori”, perché ”non servono lavoratori a basso costo”.

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