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L’insensatezza di Putin sta riducendo la Russia un satellite sottomesso di Pechino

E alla fine il passo di Putin rischia di rivelarsi più lungo della gamba. La Cina in Russia potrebbe trovare una gallina dalle uova d’oro e banchettare su quel che è rimasto del paese dopo la sciagurata invasione in Ucraina. No, non è un controsenso, perché le sanzioni dell’Occidente rischiano di distruggere davvero l’economia della Russia.

Cina in Russia, il banchetto è servito
La Cina è pronta a papparsi i giganti dell’industria russa. Putin rischia il tracollo con le sanzioni pesanti che stanno arrivando da Stati Uniti e Unione Europea e l’unico modo per recuperare l’assetto economico del paese potrebbe essere quello di farsi aiutare dalla Cina. Ma Xi Jinping è pronto a cogliere l’occasione per sfruttarla a proprio vantaggio e comprarsi tutti i favori dell’economia russa, al fine di arricchire ulteriormente la propria e fare praticamente del paese di Putin quello che quest’ultimo ha fatto della Bielorussia.
Insomma, i colossi del gas e delle materie prime sarebbero la soluzione ideale per accrescere il prodotto interno lordo cinese e fare della Cina una potenza ancora più grande di quella che è in questo momento. Secondo Bloomberg qualche giorni fa i sarebbero già fatti avanti gruppi statali di Pechino come China National Petroleum, China Petrochemical, Aluminum Corp. of China e China Minmetals per acquisire gruppi russi. E questi magnati cinesi si sfregano le mani al pensiero che Biden intanto sta preparando ulteriori nuove sanzioni contro la Russia.

Cina in Russia, un rapporto impari
Non sarà quindi un rapporto equilibrato quello tra Cina e Russia, ma questi ultimi finiranno per essere subalterni dei primi. Mosca come alleato di Pechino e non altro.
A sottolinearlo è anche l’economista americano Paul Krugman, che su Twitter chiarisce il senso del rapporto tra i due alleati: “Cina e Russia sono tecnicamente vicini, ma non lo sono in termini economici. L’economia russa si basa per lo più sulla parte occidentale, quella a ovest degli Urali, quella cinese invece a oriente, vicino alle coste”.

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