Putin dichiara guerra al tumore e alla Monsanto
La Russia ha sospeso l’importazione di mais geneticamente modificato, commercializzato dalla colosso dell’agroalimentare Monsanto, dopo la pubblicazione di uno studio choc sulla tossicità del mais Ogm di tipo NK603.
LA REPLICA – L’equipe di Gilles-Eric Séralini, professore di biologia molecolare all’Università di Caen in Francia, ha realizzato un allarmante studio che rileva come i ratti nutriti con mais geneticamente modificato siano più soggetti ai tumori o a gravi malattie. Morale, in Russia hanno deciso di correre ai ripari. «Finché non riceveremo una piena informazione sul caso, l’importazione e la vendita di mais NK603 geneticamente modificato sono temporaneamente sospese», si legge in un comunicato. Dalla Monsanto invece minimizzano e insinuano il dubbio che la sospensione dell’import sia più di natura commerciale che sanitaria: «La Russia è un grande esportatore di cereali. L’impatto sulle nostre vendite di questa decisione sarà minimo».
MAIS E PESTICIDI – Lo studio si è concentrato su due prodotti specifici: il mais Nk 603 e l’erbicida Roundup. Entrambi sono prodotti dalla Monsanto,. L’esperimento è stato condotto su 200 ratti divisi in tre diversi gruppi: il primo alimentato con il Nk 603 trattato con il Roundup, il secondo alimentato con il mais Ogm ma escludendo il potente erbicida, il terzo alimentato con mais non Ogm e non trattato. «La mortalità è molto più rapida e forte nel caso del consumo di entrambi i prodotti di Monsanto» ha affermato Séralini al Nouvel Observateur, la rivista francese che pubblicato lo studio. La ricerca però è stata duramente criticata perché i ricercatori francesi che l’hanno condotta hanno rifiutato la verifica dei risultati da parte dell’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. Gli scienziati dell’Università di Caen hanno sostenuto che l’Efsa non è imparziale dato che ha già approvato il mais ogm. E da parte della comunità accademica è arrivato il sostegno e l’invito a eseguire ulteriori approfondimenti.