Tutti criminali!
Scrivo per segnalare “con il senno di poi” quanto mi accadde lo scorso novembre. Da oltre quarant’anni, come Responsabile Commerciale Estero per diverse aziende, ho frequentato aeroporti di mezzo mondo. Lo scorso novembre mi recai per la prima volta in Malesia e più esattamente, il 21 novembre atterrai all’aeroporto di Kuala Lumpur, provenendo da Singapore. Il volo era pieno e, una volta atterrato, mi incolonnai con tutti i passeggeri in un lungo corridoio dove pensai vi fosse una troupe televisiva che ci stava riprendendo con quelle che credevo delle telecamere. I cinque-sei operatori avevano tutti il volto coperto da una mascherina e, in quel momento, pensai fosse la “tipica” attenzione di cortesia orientale di soggetti con raffreddori o leggere alterazioni, per rispetto verso gli altri. Il caso ha voluto che indossassi come berretto da viaggio il “berretto di sicurezza” della mia azienda, che pur sembrando un cappello da passeggio, era come un casco a tutti gli effetti. Così, non appena incrociai la troupe, unico tra i cento e più passeggeri, venni fermato da un operatore che mi indicò di togliermi il cappello perché la telecamera non riusciva… a prendermi la temperatura in fronte! Solo così realizzai che stavano usando dei termo-scanner “a tappeto” su tutti noi passeggeri. Per qual motivo? Mai in centinaia di voli tra Europa, Americhe, Africa ed Asia avevo visto una cosa del genere. In Malesia gran parte della popolazione è di origine cinese e vi è una grandissima frequentazione con la Cina. Oggi, in piena pandemia da Covid-19, quando sento che “qualcuno” già sapeva di questa possibile epidemia sin dallo scorso novembre, sono sconcertato da quanto successo.