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Scherzi da prete

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Quando l’abito fa il monaco

È stato definito dagli inquirenti uno dei sistemi “più spudorati” di sfruttamento a danno dei lavoratori. Protagonista una catena di ristoranti della California, la Taqueria Garibaldi, che ha assunto un falso prete per conoscere i segreti dei propri dipendenti, specie eventuali comportamenti “inappropriati” durante le ore di lavoro. Le informazioni ottenute dalle loro confessioni erano poi usate come minaccia nel caso in cui avessero chiesto il pagamento di straordinari o avessero parlato con le autorità delle loro condizioni di lavoro.

L’indagine
Come spiega la Cnn, tutto è cominciato nel 2021. Il dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti aveva avviato un’indagine sulla Taqueria Garibaldi, scoprendo che la catena di ristoranti – con base a Sacramento – non pagava gli straordinari ai dipendenti. Il datore chiese ai propri dipendenti di mentire agli inquirenti sulle loro condizioni di lavoro: dovevano dichiarare di lavorare non più di 40 ore settimanali, di avere due giorni di riposo e di essere pagati in modo regolare. In caso contrario, i manager paventavano il ritiro del permesso di soggiorno per lavoro.

L’escamotage
I dipendenti di questi ristoranti, infatti, sono perlopiù immigrati di origine sudamericana. E proprio sfruttando la loro fede religiosa, i titolari hanno escogitato un piano per estorcere loro informazioni preziose, da usare per ritorsioni. Hanno quindi ingaggiato un finto prete, che durante le confessioni tempestava di domande i lavoratori. A loro veniva chiesto se avessero mai rubato del denaro dalle casse del ristorante, se fossero mai arrivati in ritardo, se provassero odio verso i loro superiori e se avessero mai parlato con qualcuno delle loro condizioni di lavoro.

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