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Seduzioni d’oriente

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L’Italia e la Seta

Pechino auspica un rinnovo dell’accordo sulla nuova Via della Seta siglato con l’Italia, un’intesa quadro che si prorogherà automaticamente nel marzo 2024, se nel frattempo il governo italiano non deciderà di revocarla.
Lo sottolinea in in un’intervista all’ANSA il nuovo ambasciatore cinese Jia Guide, insediato a Roma da poche settimane, definendo i due Paesi “partner naturali”.
“I fatti vincono sulla retorica”, risponde l’ambasciatore quando gli si fa notare che Washington e Bruxelles, così come alcuni partiti italiani, non hanno mai nascosto la loro contrarietà all’accordo. “Italia e Cina nel 2019 hanno siglato il memorandum di intesa sul Belt and Road: nel chiederci quale ruolo questo abbia avuto, non possiamo che guardare a una serie di dati e di fatti. Negli ultimi tre anni, l’interscambio bilaterale tra Italia e Cina ha affrontato gli ostacoli dovuti alla pandemia” ma ha comunque “segnato nuovi record, toccando, nel 2022, i 77,88 miliardi di dollari e ponendo Roma in prima linea a livello europeo tra i Paesi che hanno rapporti commerciali con la Cina. L’Italia, negli ultimi anni, è divenuta il Paese europeo ad aver siglato il maggior numero di accordi per l’export di prodotti alimentari verso la Cina e quest’ultima ha mantenuto la sua posizione di primo partner commerciale dell’Italia in Asia”.
“L’Italia – prosegue Jia – è stata Paese ospite d’onore alla seconda edizione della China Import Expo e quest’anno della quarta edizione della China International Consumer Goods Fair; inoltre ha avviato con la Cina una serie di nuove collaborazioni in settori con un ampio potenziale di crescita, come le Olimpiadi e gli sport invernali, dunque le prospettive sono rosee. Credo che due grandi nazioni come le nostre – osserva il diplomatico cinese – abbiano le capacità e la saggezza necessarie per intraprendere le scelte giuste assecondando il flusso della storia”.

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