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Segnali d’Italia

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Lasciano ben sperare

L’Eni e la National Oil Corporation (Noc) hanno firmato, lo scorso 28 gennaio 2023, uno storico accordo, il quale prevede l’avvio dello sviluppo delle Strutture A&E, un progetto di importanza strategica per l’Italia e l’Europa, che ha lo scopo di aumentare la produzione di gas per rifornire, in prima istanza, il mercato interno libico, e, in seconda istanza, per garantire l’esportazione di importanti volumi di gas in Europa.
A firmare l’intesa sono stati direttamente Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, e Farhat Bengdara, amministratore delegato della National Oil Corporation (Noc). Erano presenti anche il premier italiano Giorgia Meloni e Abdul Hamid Al-Dbeibah, primo ministro del Governo di Unità nazionale Libico. Strutture A&E costituisce il più importante progetto, che è stato sviluppato dall’inizio del 2000 ed è costituito da due importanti giacimenti di gas, che sono stati battezzati rispettivamente Stuttura A e Struttura E. I due giacimenti sono al largo della Libia, all’interno dell’area contrattuale D.
Quando inizierà la produzione di gas da parte dell’Eni
L’Eni prevede di iniziare a produrre il gas nel 2026. L’obbiettivo è quello di raggiungere un plateau di 750 milioni di piedi cubi di gas standard al giorno. Ad assicurare la produzione saranno direttamente le due piattaforme principali, che sono collegate agli impianti di trattamento che già oggi esistono presso il complesso di Mellitah.

Il progetto messo a punto dall’Eni prevede, inoltre, la costruzione di un impianto per la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica sempre a Mellitah. Questo importante impianto permetterà di ridurre significativamente l’emissione di anidride carbonica nell’ambiente, permettendo all’Eni di rispettare la propria strategia di decarbonizzazione. Complessivamente l’investimento è stimato in 8 miliardi di dollari ed avrà un impatto significativo sull’industria e la conseguente catena di fornitura. Ma, soprattutto, permetterà di fornire un contributo significativo all’economia libica. Descalzi ha sottolineato:
“L’accordo di oggi consentirà di effettuare importanti investimenti nel settore dell’energia in Libia, contribuendo allo sviluppo e alla creazione di lavoro nel Paese, e rafforzando la posizione di Eni come primo operatore in Libia. Si tratta di progetti che sono quasi tutti molto maturi, sono riserve che sono già state scoperte e possono essere messe in produzione velocemente, sviluppando velocemente gas addizionale. Sono quasi tutti progetti a gas quindi si può dire che rientrano in una dinamica interessante sia per l’energia libica ma anche per la sicurezza energetica dell’Europa”.

Prosegue il piano di diversificazione delle forniture
Il piano del Governo italiano di diversificare le forniture prosegue a spron battuto. L’arrivo a Tripoli di Giorgia Meloni segue la missione di alcuni giorni fa ad Algeri, dove è sempre stata accompagnata dal numero uno di Eni, Claudio Descalzi. Lo scopo di queste visite è quello di rafforzare i rapporti con alcuni dei più importanti fornitori di gas dell’Italia.
L’Italia, dopo la decisione della Russia di chiudere parzialmente i rubinetti delle forniture di gas all’Europa, ha avviato un piano di diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Giorgia Meloni sta continuando il percorso avviato dal Governo precedente. L’Algeria costituisce uno dei tasselli principali di questo progetto. Grazie alle intese sottoscritte da Eni e Sonatrach, i flussi algerini sono destinati a raddoppiare da 9 a 18 miliardi di metri cubi annui al 2024.

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