lunedì 19 Agosto 2024

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Sovranisti di tutti i colori e di tutte le sfumature impegnati a mostrare Conte popolare e insostituibile

 

Non ne aveva bisogno perché sta saldamente in sella di suo, Conte, comunque, ringrazia.
Lo schieramento “sovranista” ideato dalle logge britanniche e volto a chiudere in un vicolo cieco il populismo per sabotare l’Italia e per fare da grimaldello in Europa, si sta sgranando.
La forza delle cose ha ormai condannato alla marginalità il sovranismo e questo si divarica. Da Savona (l’uomo che ama la Banca di Londra) a Borghi e Bagnai (quello che appalude al bombardamento di Dresda), tutti in cerca di un peso specifico nel governissimo prossimo venturo, si passa a Paragone, impegnato a inscatolare con Italexit quelli che sulla fedeltà ad Albione e sull’ostilità a Berlino sono irriducibili, per arenarli in una baia senza correnti. In concorrenza con lo stesso, e proiettati nelle aree marginali, arriviamo agli “influencers”, il gatto e volpe Fusaro-Mori, in compagnia di Maddalena, impegnati in una seduta spiritica per riesumare le larve dei “Padri Fondatori”, meglio se azionisti o socialterroristi, e la loro Bibbia, quella Costituzione che ha inchiodato l’Italia antifascista e postfascista all’inutilità, alla servitù e all’impotenza.

Tricolori con stelle rosse assassine sventolavano nella folla sparuta chiamata a raccolta da questi apprendisti stregoni che non possono essere così mitomani e così sprovveduti da non rendersi conto che facendo confluire le duemila persone (fonti di sinistra) o le cinquemila (fonti di destra) che hanno risposto al loro richiamo circense, in una piazza San Giovanni che al di sotto del mezzo milione di presenze appare tristemente vuota, avrebbero dato, come hanno effettivamente fatto, l’impressione di un’isolata, geometrica, impotenza. Un vero e propro regalo al governo Conte che, evidentemente, regna sovrano sulla ridicolaggine dei suoi “oppositori” che hanno la straodinaria capacità di mandare in vacca e di mostrare come isolata, e sterile ogni forma di protesta nei suoi confronti.
L’immagine offerta è che a contestarlo sono solo quattro gatti dediti a un selfie di comitiva.
Troppo presuntuosi e ambiziosi, i mentori del nuovo Cln per avere un minimo di senso delle proporzioni e del ridicolo? La complicità con Conte sarebbe non voluta e solo oggettiva?

Isolati dagli isolati, hanno chiuso la rassegna le propaggini di destra, in due piazze diverse, composte dalla pittoresca troupe del generale Pappalardo e da chi ha proclamato la nascita, nientepopodimenoché di un Governo. Di Liberazione nazionale, ovviamente. Perché Costituzione e Liberazione sono ormai divenute figure mitiche perfino nel post/post/fascismo.
Conte, dicevamo, sorride e ringrazia: finché avrà a che fare con comparse in cerca disperata di apparire nel chiasso e di esibirsi esagitate, a discapito di qualunque azione seria e costruttiva, dormirà sogni tranquilli.
Ma non è una novità, è una conferma.

 

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