e inizia a costare sul serio
Una famiglia di tre persone spende in media ogni anno 384 euro per l’acqua, calcolando un consumo di 150 metri cubi.
Il prezzo è salito del 40% in 10 anni. A misurarlo è una ricerca di Consumers’ Forum, ente indipendente di cui fanno parte associazioni di consumatori, imprese industriali e di servizi e le loro associazioni di categoria in una ricerca presentata a Rimini insieme a Utilitalia nell’ambito di Ecomondo.
I dati registrano un minor consumo complessivo di acqua da parte dei cittadini italiani. Aumenta invece l’acquisto di bottiglie di minerale. Con un effetto non positivo per il portafogli: in termini di prezzi l’acqua potabile del rubinetto continua ad essere enormemente più conveniente rispetto a quella imbottigliata che costa il 10.056% in più.
“La spesa degli italiani per la voce acqua, sia essa minerale o quella del rubinetto, risulta in sensibile aumento negli ultimi anni – afferma Consumers’ Forum – e nonostante si siano ridotti i consumi domestici, gli sprechi rimangono ancora elevati sia in casa sia lungo la rete di distribuzione”.
Ecco i dati. Gli italiani hanno limitato il consumo di acqua: si è passati da una media di 241 litri al giorno per abitante del 2012, ai circa 215 litri del 2024, con una riduzione del -10,8%. Contestualmente nello stesso periodo è aumentato in Italia il consumo di acqua minerale: dagli 11.370 milioni di litri del 2012, pari a circa 190 litri pro capite all’anno, ai 15.150 milioni di litri, 257 litri pro-capite del 2024, una crescita pari al +35,2%. Le bottiglie di minerale, però, pesano decisamente di più sul bilancio familiare. Il costo medio di un litro di acqua potabile si attesta oggi a 0,00256 euro, mentre il prezzo di un litro di acqua minerale è pari a 0,26 euro: questo significa che un litro di acqua minerale costa il 10.056% in più rispetto all’acqua che esce dai rubinetti delle case italiane”.
Altro punto critico è quello dello spreco legato alla rete di distribuzione, anche se gli investimenti dei gestori delle reti sono passati dai 51 euro per abitante di 10 anni fa agli 80 del 2024, pari complessivamente a 8 miliardi. Ad oggi le perdite idriche imputabili alle dispersioni della rete si attestano al 42% dell’acqua distribuita. “La frammentazione che si registra nel servizio idrico in Italia, con oltre 2mila società che oggi forniscono acqua alle famiglie, non aiuta a superare il problema delle perdite della rete, mentre molto si è fatto negli ultimi anni sul fronte degli investimenti e del miglioramento della qualità delle nostre acque”, afferma il Presidente di Consumers’ Forum, Furio Truzzi.
Ma molto possono fare anche i singoli consumatori. Si calcola che un appartamento può sprecare fino a 20mila litri di acqua all’anno se non se ne fa un utilizzo accorto. Qualche esempio? Un rubinetto che gocciola fa perdere fino a 5 litri di acqua al giorno, mentre l’uso della vasca da bagno comporta un consumo fino a 160 litri di acqua contro i 40 litri della doccia. Operazioni quotidiane come il lavaggio dei denti possono produrre sprechi da 30 litri, 6 litri il lavaggio delle mani, 20 litri la rasatura. E gli sciacquoni senza doppio tasto fanno sprecare fino a 100 litri d’acqua al giorno.
