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Si può anche vincere

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In Sardegna gli israeliani costretti dai camerati a fare marcia indietro sui test genocidi

In estate, tra luglio e agosto, un nostro amico parlamentare sardo ci informa in anteprima che a settembre sarebbero iniziate, nel poligono di Capo Frasca ( Arbus – oristano ) delle esercitazioni militari Israeliane ( test bombe etc ). Molto preoccupati dell’inquinamento consequenziale ma ancor di più del pericolo di attentati islamici ( era in corso il vergognoso assalto alla Palestina ) ci muovemmo sul nostro contatto per diffondere la notizia e invitare alla protesta. Contemporaneamente il deputato diffuse il vergognoso vassallaggio della regione a Israele. Inizialmente pochi soliti stolti giocatori al complottismo. Ma ben presto il polverone si alzò e la notizia venne fuori anche sulle testate regionali. Incominciammo a promuovere delle azioni di protesta sul territorio, amici di Casa Pound Sardegna ci invitarono ad una loro piccola manifestazione ad Oristano. Il 13 settembre fuori dal poligono però ormai era già organizzato il grande movimento fuori il poligono parallelamente all’associazione Sardo – Palestinese e movimenti Indipentisti Sardi. Oggi in Prima pagina sull’Unione Sarda, primo quotidiano regionale, la notizia che le esercitazioni israeliane non si faranno più in sardegna per paura di rappresaglie spontanee. Una notizia di importanza eclatante in quanto grazie ad un movimento spontaneo dei cittadini, finalmente uniti, la servitù alla grande Sion e stata sconfitta dopo 60 di schiavitù italiana al gioco Americano!

 

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