venerdì 19 Luglio 2024

Siria e Ucraìna stessa lotta

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Un tempo si sarebbe capito subito. Poi il cervello è finito al macero…

 

Popolo siriano e popolo ucraìno stessa lotta, in diverse aree di lottizzazione.
Un tempo l’avrebbero capito tutti, oggi no: perché?
Perché tutte le logiche sono imbalsamate, inscatolate e scioccamente al servizio della logica dominante. Secondo la quale esiste un sistema del Bene, ma anche una forza del Male che lo vuole rovesciare.
L’imbecillità binaria e l’ignoranza crassa dell’ultrademocrazia atomizzata fanno da sostegno isterico, fazioso, disgregante, alla costante guerra civile astratta che serve a garantire la coesione dell’insieme, così come gli orchetti sono necessari a Sauron. Sono i guaiti scomposti degli impotenti che danno potenza alle istituzioni.
Schiavi di questa logica, prede di quest’isteria, i più non possono che accettare lo schema, o rovesciarlo, il che è esattamente la stessa cosa: perché A ha bisogno di B per stare in piedi.

Il Male Assoluto non è indoeuropeo
Rovesciare lo schema significa assumerlo. Accettare, cioè, che esiste il Male Assoluto. Una cosa che avrebbe fatto indignare tutti i nostri antenati e perfino, più tardi, i cristiani, che non a caso sostennero che “Satana esiste ma non è”. Per gli elleni il male era “assenza di bene”, ovvero disordine di gerarchie interiori. Per i romani era anche disordine metafisico, non filtrato dal pontifex e non tenuto a bada dal rex. Ma il Male per la nostra stirpe (e di altre nobili e guerriere) è sempre stato il frutto di disordine interiore, non di questo o quel soggetto, combattuto o estirpato il quale esso finirebbe. Quest’ultima devianza, assai moderna presso i nostri popoli, si riflette negli stessi schemi marxisti, che non contemplano alcun “male”, ma sostengono che la corruzione è nel capitalismo, invece che l’opposto, e predicono paradisi terrestri, una volta estirpato il capitalismo.
Il risultato di questa logica, religiosa o atea che sia, è identico ed è sempre demenziale.

A prescindere dalla comprensione delle dinamiche mondiali
Non tornerò qui per la milionesima volta a spiegare perché non si possa sostenere – anzi si debba respingere – l’invasione dell’Ucraìna da parte russa. Né a ribadire quali sono i reali rapporti tra le varie potenze (nella logica di unità e scissione), quindi le complicità russoamericane a monte e a valle di una rivalità che non è mai stata inimicizia. Non ripeterò quali sono i contenziosi mondiali, e come si assista a un’interdipendenza che si traduce in multiallineamento pur all’interno schematico di blocchi che, comunque, sono intrecciati tra loro come gomitoli senza capo.
Tutto questo sarebbe necessario per un’analisi lucida e per trarre conclusioni non troglodite.
Ma qui parliamo d’altro, che è ancora più importante.

I popoli buoni e quelli cattivi
Chi assume la logica anti-indoeuropea di Male Assoluto e la sua stupidità binaria, parte sempre da quello che considera il Male per affibbiare a quello che, per esclusione, diventa il Bene, una serie di aspetti e di valenze del tutto falsi e immaginari. Ma non finisce qui.
A quel punto i popoli che sono in prima linea nelle nuove spartizioni imperialistiche diventano buoni o cattivi a seconda del nemico che hanno in quel momento.
Sicché, se uno è antiamericano e basta, il popolo siriano è bravo perché tra le truppe d’invasione ci sono gli americani, oltre ai curdi e ai turchi. Ed è bravo perché lo difendono i russi e gli iraniani.
Peccato che i russi difendano le loro basi, che coordinino militarmente le azioni con il comando americano (la fonte è Lavrov, i filmati e le foto di collaborazione tra i due eserciti ci sono in gran numero) e faccia da scorta alle pattuglie israeliane che sconfinano (fonte: il governo israeliano). Intanto la Siria resta ancora spartita ma, soprattutto, i pozzi le sono stati portati via.
Gli ucraìni sono ovviamente corrotti e venduti perché non si fanno conquistare dai russi salvatori e muoiono per gli americani. Come se non morissero invece per se stessi e come se gli elementi che fin dall’inizio comprovano relazioni a dir poco ambigue tra Mosca e Washington, nonché un continuo tirare il guinzaglio da parte americana per contenere Kiev, non fossero evidenti.
Intanto in Ucraìna si delinea una spartizione in cui i metalli del Donbass passeranno ai russi e saranno sottratti agli europei.

Dove siete finiti?
Che ne è stato di tutto l’impianto del pensiero? Dell’anti-imperialismo, della causa dei popoli, della centralità europea da cui sviluppare una Terza Posizione? Dov’è finito il Né l’uno né l’altro?
Un tempo si sarebbe difesa la causa siriana malgrado la presenza in loco di un protettore imperialista, in questo caso il russo, che fa i propri sporchi interessi e che se ne frega di tarpargli le ali. Sarebbe stato: oltre loro! Perfino contro di loro se ostacoleranno l’unità nazionale.
Un tempo si sarebbe difesa la causa ucraìna malgrado la presenza in loco di un protettore imperialista, in questo caso l’americano, che fa i propri interessi e se ne frega di tarpargli le ali.
Sarebbe stato: oltre loro! Perfino contro di loro se ostacoleranno l’unità nazionale.

Odi vs Amo
Un tempo ci si sarebbe schierati a fianco dei popoli contro gli imperialisti che banchettano anche su di noi. Siriani ed ucraìni, ma anche tibetani, karen, palestinesi, e perfino ceceni.
E si sarebbe cercato di riportare centralità europea a sostegno di queste cause e nei destini mondiali.
Così come insisto a ragionare e a credere io.
Ma un tempo ragionavamo da indoeuropei. Oggi i più sono “ragionati” dalla logica di sistema, che di indoeuropeo non ha proprio nulla e, quindi, hanno gettato alle ortiche non solo la fede e le qualità umane della nostra antropologia, ma anche i neuroni.
Inscatolati, essi devono per forza essere antisiriani o antiucraìni.
Perché sono degli zombies formattati da una Nonintelligenza Artificiale.
Questo è il vero problema: tutti gli altri, che si spiegano razionalmente, non intaccano i più.
A furia di fissare con odio l’abisso è l’abisso che li ha inghiottiti.
Sicché dii loro non resta che l’odio.
Ma il nostro credo si chiama Onore e Amore.

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