lunedì 1 Luglio 2024

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Il neosindaco di Firenze riduce drasticamente le strisce blu. Avrà studiato da qualche parte?

        Guerra alle strisce blu e agli ausiliari del traffico? Il primo segnale parte da Firenze, dove il neosindaco Matteo Renzi cancella con un colpo di spugna molte soste a pagamento e chiude di fatto la Sas, società “esattrice” delle soste e al 100 per cento del comune di Firenze, che passa ad assumersi responsabilità diretta sui parcheggi. Due i punti principali del Renzi-pensiero: no al sostentamento di molti pezzi di bilancio con gli introiti delle contravvenzioni; no alle multe fatte dagli ausiliari, che d’ora in poi si occuperanno di segnalare le situazioni di degrado urbano, lasciando di nuovo ai soli Vigili Urbani la facoltà di multare le auto.
Tra le grandi città, Firenze è certamente la più “invasa” dalla sosta a pagamento, ormai arrivata all’estrema periferia. E’ lo stesso Renzi a precisare che dimezzare le strisce blu non significa che la città diventerà un Far West della sosta selvaggia. E’ vero che le strisce blu erano nate “per impedire che la zona dei viali diventasse terra di conquista da parte degli automobilisti diretti in centro”. Poi però, secondo il sindaco, si è andati troppo oltre.
Il “modello Firenze” al momento non entusiasma le altre città. Da Milano il comune precisa di non aver mai fatto cassa con le multe, anche perché il codice della strada prevede che ogni singolo euro ricevuto con le contravvenzioni deve essere speso per migliorare le strade e la viabilità. Da Torino, l’assessore alla Polizia Municipale Domenico Mangone sottolinea che gli ausiliari del traffico “sono indispensabili per il controllo della viabilità in città. Se venissero aboliti, il loro lavoro ricadrebbe per forza sui vigili urbani già oberati”.
Firenze può aprire o no un’inversione di tendenza nella “blindatura” delle grandi città fatta dai parcheggi a pagamento? Quanto queste azioni incidono sull’utilizzo dei mezzi pubblici in alternativa all’auto?

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