venerdì 19 Luglio 2024

S’ode a destra una squillo da tromba

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored

 

Feste, complotti e Proci

 

Non si tratta di tifare per Berlusconi o di volerlo abbattere; a schierarsi nelle due schiere ci pensano gli spettatori, quelli che della politica hanno una concezione passiva, di tifo e di rappresentanza: i democratici falliti, insomma. E molti, i più infetti dalla democrite, si annidano nelle schegge “estreme” di sinistra urticale e di destra terminale.

Ma procediamo. Non si tratta , come ho chiarito più volte, di annullarsi in una schiera ma di guardare avanti, capire cosa accade davvero, quello che ciò comporta in positivo come in negativo e, soprattutto, puntare a costruire – fin da ora – qualcosa di serio che si possa andare a sposare con l’evoluzione del quadro politico tra qualche anno.

Intanto bisogna avere ben chiaro il conflitto in atto, quello che i Proci, a difesa dei loro privilegi minacciati dalla nuova classe emergente di leghisti e berlusconiani, animano nei confronti del nuovo autocrate dipinto come un despota dai tratti trimalcionici.

Ho espresso chiaramente cosa io ritenga sia meglio per tutti e chi sia opportuno che esca con le ossa rotte da questo serrate. Non c’è però bisogno di aver capito come stanno le cose, di aver riconosciuto soggetti e burattinai, di aver chiaro il panorama che si andrà sviluppando in un caso o nell’altro; non è insomma necessario avere come priorità assoluta l’anti-procismo per mettersi a ridere dell’ultima crociata sulle presunte ragazze pagate per partecipare alle feste di Berlusconi.

Siamo seri e non facciamo gli ipocriti. In Italia oggi la grande maggioranza delle mamme in salsa defilippide farebbe la coda per portare le proprie teanagers a corte dei potenti. Molte di loro direbbero chiaramente o farebbero inequivocabilmente capire alle figliole che è il caso di essere molto, ma molto, disponibili. Esse stesse ci andrebbero sperando di poter offrire le proprie grazie agli uomini potenti. E i padri, i mariti? Ammiccherebbero comprensivi. Così stanno le cose e nessuno si affatica neppure a nasconderle. Se poi scoppia uno scandalo da rotocalchi, milioni di ragazze si mettono a sbavare davanti alle immagini delle lolite di turno o delle nuove vallette televisive per generosa compiacenza; e, se la storia continua, ecco pronto un talk show in cui la bella e sua mamma si siedono mettendo in mostra le prosperità e rivendicano la loro scelta di libertà con altissimo share e vittoria nei sondaggi a margine.

Non sappiamo se nelle ville berlusconiane ci siano o meno momenti piccanti e hard; quello che sappiamo di sicuro è che non serve pagare le belle donne perché ci vadano, c’è la fila. Ci sarebbe anche l’asta se si facesse pagare alle invitate di tasca propria.

Per cui, per piacere, parlate pure di sesso e potere ma evitate di prenderci per il sedere.

Ultime

Progressi nel disagio demografico

Sarà più facile avere figli

Potrebbe interessarti anche