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Stanno messi tutti male

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Oltre a Usa, Francia e Germania, anche la Russia è ridotta a guardare verso di noi

 

L’Italia potrebbe giocare un ruolo di ponte nei rapporti con l’Europa e la NATO, ne è convinto il presidente russo Putin, che durante la sua consueta conferenza stampa di fine anno ha confermato le buone relazioni fra Mosca e Roma. Fra i temi più caldi, l’Ucraina, l’allargamento ad Est della NATO e la pandemia.
Quasi quattro ore di domande per il capo del Cremlino da una sala gremita di giornalisti, anche se la platea era limitata a causa delle restrizioni imposte dal Covid. Durante l’appuntamento abituale con la stampa, il presidente ha sollevato i temi più diversi, dalla politica interna ai grandi dossier internazionali. Focus sulla tensione con l’Ucraina e sui rapporti con la NATO. Un tema molto caldo affrontato da Putin è stato l’aumento dei prezzi del gas.
L’Italia ha ricevuto un’attenzione particolare dal presidente russo, che ne ha sottolineato il ruolo importante per la normalizzazione dei rapporti fra la Russia e l’Occidente. Sputnik Italia ha raggiunto, per un’intervista in merito, Tiberio Graziani, Chairman di Vision&Global Trends.

– “L’Italia potrebbe avere un ruolo chiave nella normalizzazione dei rapporti fra la Russia e l’Unione Europea, fra la Russia e la NATO”, ha dichiarato Putin durante la sua conferenza stampa. Tiberio Graziani, possiamo dire che il presidente russo ha confermato i buoni rapporti fra i nostri due Paesi?
– È una conferma. Vi è un rapporto consolidato storicamente fra Roma e Mosca. Fin dai tempi dell’Unione Sovietica, l’Italia ha sempre avuto un approccio equilibrato con Mosca. Ricordiamoci che l’Italia ha svolto un ruolo importante come mediatore nei rapporti fra NATO e Russia ai tempi degli accordi di Pratica di Mare. Erano rapporti improntati ad una distensione e ad un dialogo. L’Italia potrebbe nuovamente ricoprire questa funzione di ponte.

Putin: l’Italia può avere un ruolo nella normalizzazione delle relazioni Russia-Nato e Russia-UE
L’Italia potrebbe svolgere questo ruolo anche fra Bruxelles e Mosca. L’Italia ha sempre mantenuto con la Russia degli ottimi rapporti, sia per motivi culturali sia per motivi storici. L’ha fatto con governi molto diversi, con l’allora prima ministro Prodi, oppure con Berlusconi. C’è un problema che bisogna sottolineare: l’Italia potrebbe avere questa funzione se anche il nuovo presidente che avremo tra febbraio e marzo manterrà un’attenzione particolare nei confronti della Russia.

– Fra i temi affrontati durante la lunga conferenza c’è anche il gas. Il capo del Cremlino ha dichiarato che “la Russia è pronta ad aiutare gli europei nella situazione attuale con i prezzi del gas”, smentendo le accuse dell’Europa nei confronti di Mosca. La Russia in realtà non chiude i rubinetti, ma aumenta le forniture verso l’Europa. Che cosa ne pensa di questo tema molto caldo? Qual è l’importanza del gas russo?
– Da un lato abbiamo la narrazione mediatica, dall’altra dei rapporti concreti fra Russia e paesi europei. La Russia non chiude i rubinetti, ha bisogno del mercato europeo, quanto gli europei hanno bisogno delle fonti energetiche russe. È un discorso fatto a sostegno di alcune tesi occidentali, che tendono ad aumentare il divario fra la Russia e i paesi membri dell’Unione Europea. Alcuni paesi mettono il loro contributo a peggiorare il divario, così come fa la Polonia, nonostante i buoni rapporti con la Germania, che con la Russia ha avuto dei legami in materia energetica improntanti all’interesse comune. Tornando a ciò che leggiamo nei mass media, devo dire che si tratta di una lettura la quale non corrisponde ai fatti concreti.

– Putin ha condannato l’espansione ad Est della NATO, definendola “inaccettabile”. Il presidente ha parlato tuttavia di prime reazioni “positive” da parte degli Stati Uniti ai due progetti di trattati presentati da Mosca che chiedono di vietare l’allargamento dell’Alleanza Atlantica a Paesi dell’Ex Urss. Secondo lei, è possibile che la NATO abbandoni il suo fronte est e la sua chiave anti-russa?
– Non credo che la NATO faccia marcia indietro, per lo meno in tempi brevi. Credo che la NATO, per come è costituita, non possa fare altro che procedere verso un allargamento ad Est. È vero che le considerazioni fatte dal presidente Putin tengono conto delle proposte avanzate dallo stesso Lavrov una settimana fa, sia alla NATO sia a Biden.
Mi sembra di percepire che ci sono due discorsi diversi, ma complementari: quello della NATO, che non risponde e fa capire che si espanderà verso l’Ucraina, e quello di Biden, che sembra più aperto e diplomatico. Sono due organizzazioni diverse, Biden risponde anche a delle esigenze interne ai vari gruppi di potere che lo sostengono; la NATO è un’alleanza militare, che pone come obiettivo la cosiddetta sicurezza. Per quanto riguarda l’ideologia della NATO, la sicurezza deve essere fatta anche ai confini della Russia. Vediamo quindi il tentativo della NATO di inglobare anche l’Ucraina.

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