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L’Onu con toni di minaccia: “l’Italia è responsabile per le conseguenze del respingimento dei migranti”

È ancora braccio di ferro tra Onu e governo italiano sul tema dell’immigrazione. Il rappresentante per l’Italia dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Laurens Jolles, nell’incontro avuto al Viminale con il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, è tornato a chiedere di fermare i respingimenti degli immigrati in Libia. L’incontro, ha riferito Jolles, è stato costruttivo, anche se il ministro non avrebbe risposto direttamente alla richiesta.
COMMISSIONE UE – Intanto l’Andkronos ha diffuso un documento interno emerso dall’ultima riunione dei 27 commissari Ue a Bruxelles, secondo il quale bisogna “evitare ogni deriva verso un’Europa-fortezza” e fare in modo che “l’immigrazione clandestina non sia presentata come una minaccia per la sicurezza”. Per quanto riguarda l’attuazione di un sistema per la gestione delle frontiere esterne, Bruxelles sottolinea “la necessità di prevedere un messaggio chiaro sull’equilibrio da preservare tra sicurezza e protezione dei diritti dell’uomo”.
RESPONSABILITA’ – Dal canto suo, l’Unhcr ha ribadito che dal punto di vista del diritto internazionale “l’Italia è responsabile per le conseguenze del respingimento” dei migranti riportati in Libia. L’Agenzia dell’Onu ha ribadito che la “nuova politica inaugurata dal governo si pone in contrasto con il principio dei non respingimenti sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, che trova applicazione anche in acque internazionali”. Un principio “fondamentale, che non conosce limitazione geografica” e che “è contenuto anche nella normativa europea e nell’ordinamento giuridico italiano”. L’Agenzia dell’Onu ha chiesto a Maroni che il governo italiano «riammetta sul proprio territorio» i migranti che sono stati rinviati in Libia, confermando che tra loro vi sono “persone bisognose di protezione”.
MARONI – Ma Maroni ha assicurato che la politica del governo sui respingimenti va avanti, “così come previsto dall’accordo tra Italia e Libia”. Le questioni sollevate dall’Unhcr, ha detto il ministro, “devono trovare una soluzione in sede europea”. Per questo Maroni ha proposto “la creazione di un tavolo tecnico tra Unione europea, Libia, Italia e Unhcr per approfondire i temi sollevati dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite”.

 

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