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STORACE APRE AI GAY

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Il governatore del Lazio si dichiara disponibile a candidare degli omosessuali nella sua lista, con cui affronterà le elezioni regionali del 2005. Pura trovata elettorale?

ROMA – Storace apre le porte ai gay. Dopo aver annunciato la formazione della Lista omonima che si presenterà alle elezioni regionali del prossimo anno, il presidente della Regione Lazio ha ricevuto una proposta, da parte di GayLib, associazione di gay liberaldemocratici e di centrodestra, che gli chiedevano di entrare nella composizione dell’elenco delle candidature. A sorpresa, Storace ha risposto sì. Seppur con qualche riserva.

Una proposta che viene dai gay

La proposta di candidature gay nella Lista Storace l’aveva avanzata il giovane Daniele Priori, segretario di GayLib, dalle colonne dell’Indipendente, quotidiano sul quale cura la rubrica di politica omosessuale “La Gaya Destra”. Come ha risposto il governatore a questa proposta? «Positivamente – afferma Storace in due interviste rilasciate il 3 settembre a La Stampa e a Repubblica – anche se è una risposta che va articolata. Da mesi sto lavorando alla redazione di un libro bianco sulle discriminazioni negli uffici e nelle fabbriche per i comportamenti sessuali. Vogliamo promuovere iniziative per superare queste vessazioni».

L’esponente di AN vuole così dimostrare che «l´elettorato di destra non è composto da ultrà trinariciuti. Sono d´accordo con chi vuole mettere in campo una politica contro le discriminazioni. Altra cosa è un programma diverso rispetto a quello nostro sulla famiglia. Bisogna fare un passo alla volta».

I gay pronti a collaborare

La reazione dei di centrodestra è naturalmente stata molto positiva: «Gaylib si compiace per la sua coraggiosa e giusta apertura» si legge in una lettera a Storace, dove si precisa anche che l’associazione è «fin d’ora disponibile a sostenerla in quest’iniziativa che coglie l’evolversi dei tempi e si dimostra attenta alla più grande minoranza del Paese, che è quella omosessuale. Siamo quindi pronti ad attivarci nel momento in cui Ella intenda confermare l’istituzione di un tavolo di discussione o per qualunque altro appoggio che ritenga opportuno».

Pura trovata elettorale?

Naturalmente non manca chi considera questa apertura una trovata elettorale; a costoro Storace risponde sdegnato: «La mia non è stata una scelta per prendere voti. Non ho mai considerato inferiore a me una persona che aveva diverse convinzioni sessuali. Magari, qualche volta facciamo battute sui gay, ma che significa? Quando diciamo barzellette su preti e carabinieri, non vuol dire che disprezziamo la Chiesa e la Benemerita».

Le polemiche del passato

Pur essendo stato in passato al centro di alcune “aperture” al dialogo con la comunità omosessuale, Storace è stato spesso criticato per la centralità da lui semrpe ribadita della famiglia fondata sul matrimonio cattolico rispetto a qualsiasi altra unione. A luglio dello scorso anno, a chi gli chiedeva la possibilità che la Regione da lui governata riconoscesse degli aiuti alle coppie di fatto omosessuali, rispondeva che «una “scelta” come quella dell’omosessualità non può diventare un privilegio».

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