Se una donna è di fede è donna di verità
Mercoledì pomeriggio, a Roma, presso la chiesa metodista di via Firenze (tra via Nazionale e il Quirinale) è intervenuta, ospite della rete No war e della associazione siriana Mussalah, Madre de la Croix.
Suor Agnès-Mariam de la Croix, palestinese di nascita, dal 1994 vive con religiosi di dieci Paesi diversi, nel monastero Deir Mar Yacoub, a Qara (governatorato di Homs).
Il suo discorso, toccante e fermo, non ha lasciato spazi a equivoci o a zone d’ombra.
Come sapevamo e come abbiamo puntualmente registrato su noreporter, la situazione della guerra in Siria (anzi della guerra alla Siria) è totalmente diversa da come ce la raccontano.
Suor Agnès-Mariam ha parlato chiaramente di impostura e menzogna. Chiarendo sin da principio che non è sostenitrice del governo, che non fa politica e che spera in un’evoluzione spirituale, ribadendo che ha contatti con l’opposizione siriana e che nel monastero sono stati accolti in passato dei dissidenti del regime, la religiosa ha voluto fare la fotografia obiettiva di quanto avviene.
Non si tratta di una guerra spontanea ma, sia come mezzi, sia come sostegno logistico, sia come massa di esplosivi e sofisticatezza dei congegni, la presenza straniera, e specialmente occidentale, è evidente.
Le potenze occidentali che hanno mire sulla Siria hanno deciso di destabilizzarla.
Non tengono in conto la volontà del popolo siriano, considerato come immaturo e da tenere sotto tutela, popolo siriano che continua a sostenere maggioritariamente Assad come comprovato non solo dalle recenti elezioni ma anche dalle stime dell’ambasciatore statunitense di Damasco che valuta intorno al 60% l’attuale consenso governativo.
Viceversa, in nome di un pensiero unico – che risponde agli interessi dei più potenti – viene finanziata, patrocinata, armata e protetta una sedizione minoritaria, faziosa e fanatica.
Composta in gran parte di mercenari provenienti da decine di Paesi musulmani e inquadrata spesso da agenti stranieri. Una minoranza minoritaria, faziosa e fanatica che compie eccidi di massa sulla popolazione civile dopo averla terrorizzata e che assassina chiunque voglia mantenere aperto un commercio o un’attività nelle zone che gli “insorti” vogliono destabilizzare.
Inoltre gli “insorti” sgozzano con frequente regolarità i civili musulmani che riconoscono come “eretici” rispetto al proprio orientamento.
La follia, ha sottolineato la suora, è che l’occidente sta sostenendo i padrini di quest’odio cieco, ovvero l’Arabia Saudita e il Qatar che hanno una concezione intollerante e sterminatrice dell’Islam, concezione ideologica e non religiosa.
Paradossalmente queste potenze classiste e teocratiche pretendono di dare lezione alla Siria che vanta, in Damasco, la più antica capitale del mondo e il primo regno di ispirazione del Profeta.
La logica sterminatrice dell’islamismo wahabita – che non è sinonimo di Islam bensì è un preoccupante fenomeno di follia fondamentalista – viene favorita dagli occidentali da quando il Pentagono ha sposato (tra l’altro snaturandolo) il concetto di Huntigton di “scontro di civiltà”.
Quello che si vuol realizzare in Siria (e che già è accaduto in Iraq) è di far saltare il patto sociale di stabile convivenza interculturale su cui si fonda l’intero sistema siriano realizzato dal baasismo.
Gli “insorti” e i loro finanziatori tendono a interrompere ogni convivenza in Siria e a realizzare strappi tra il Vicino Oriente e l’Europa.
I giornalisti presenti in Siria continuano a ripetere a Suor Agnès-Mariam, come a tutti coloro che incontrano, che non possono assolutamente riportare quello che vedono e quello che realmente accade perché la griglia interpretativa è dettata in anticipo e non può essere elusa pena il licenziamento in tronco.
Sicché imposture scandalose vengono riportate in modo identico sia dalla qatarina Al Jazeera, che protegge e sostiene i salafiti impegnati in operazioni terroristiche, che dai media americani, inglesi, francesi.
Per Suor Agnès-Mariam de la Croix non bisogna però perdere la speranza e dobbiamo tutti, nel nostro piccolo, farci veicoli dell’informazione corretta di quello che accade in Siria dove una cultura plurisecolare, una pace sociale, una convivenza armonica sono sacrificate sull’altare dell’odio fondamentalista foraggiato dalle potenze occidentali.
Per contattarla si parta da http://www.maryakub.org/
